Quanti,
a prima vista, leggendo che aveva rinunciato al seggio sicuro di
Sassuolo per «rispetto dei militanti che nessuno ha ascoltato», hanno
pensato: «Bravo Cuperlo, persona intelligente e coerente, capace di
ribellarsi perché ancora dotato di etica politica e democratica»? Credo siano stati in molti. E sicuramente io ero tra loro.
Ma soltanto a prima vista. Dopo,
immediatamente dopo, nei suoi confronti è montata la rabbia perché, ha
anche assicurato che comunque farà campagna elettorale per il PD, ma in
realtà per Renzi che ha occupato oltre l’80 per cento dei posti
disponibili con i suoi fedelissimi e che, quindi, continuerà a fare da
satrapo nel suo partito.
Possibile che Cuperlo, intelligente,
coerente, eticamente attrezzato, non si renda ancora conto di essere
stato complice di chi ha distrutto scientemente quello che era il punto
di maggior aggregazione del centrosinistra? Possibile che non venga
neppure il dubbio che senza lui e gli altri che hanno voluto restare
all’interno del PD per combattere Renzi, ma in realtà legittimandone
l’operato, la parabola dell’ex sindaco di Firenze forse sarebbe già
finita, o, almeno, avrebbe potuto combinare meno guai, tra i quali il
più grave è, appunto, la mutazione genetica del PD che non ha distrutto
soltanto la sua natura originaria, ma ha inferto colpi terribilmente
gravi a tutto quello che era il centrosinistra italiano?
Ci sono dubbi che questa mutazione
sia ormai stata completata? Non credo proprio: pensate soltanto al fatto
che con il PD corrono Casini e la Lorenzin, mentre resta fuori, tanto
per fare un solo esempio, Luigi Manconi. E, se è vero che in politica i
volti diventano importanti soltanto in base a quello che è contenuto nei
cervelli che dietro quei volti stanno, allora appare evidente che il PD
di Renzi preferisce l’artista dell’equilibrismo che ha passato una vita
a saltabeccare dal centrodestra (che ha sempre intimamente preferito)
al centrosinistra, a seconda di chi gli garantiva maggiori vantaggi, o
la ex passionaria berlusconiana alle campagne di civiltà portate avanti
da un uomo che si è battuto per quegli obbiettivi anche quando
apparivano irrealizzabili.
È possibile che Cuperlo e compagni,
tra i quali Orlando ed Emiliano, non sappiano che la storia è piena di
esempi di brave persone che hanno permesso disastri terribili nel nome
di una supposta fedeltà a ideali che non esistevano più perché, pur
lasciando loro il medesimo nome, ne avevano cancellato la sostanza?
E vale poco anche riesumare il
vecchio ritornello che il PD con Bersani aveva perso e con Renzi ha
vinto: la realtà è che con Bersani aveva vinto troppo poco, ma quanto è
bastata a far governare il PD per l’intera legislatura, mentre con Renzi
ha vinto soltanto alle Europee, quanto l’allora neo presidente del
Consiglio molto aveva appena promesso e non aveva ancora tradito le sue
promesse. Da quel momento in poi ha perduto sempre e comunque.
Si dirà che ai soprusi nelle guerre
sulle liste non bisogna dare soverchia importanza perché tutti li
praticano: basti pensare a Forza Italia, o alla Lega, o ai Cinque
stelle. D’accordo, ma i primi due non hanno mai preteso di fare
democrazia democraticamente e i grillini hanno già dimostrato ampiamente
che il web è soltanto un bluff. E, poi, comunque non puntano a
rivolgersi a un elettorato particolarmente sensibile alla democrazia.
Come spesso accade, insomma, la
prima vista inganna e perseverare nell’errore più che diabolico e capace
di far montare la rabbia, è davvero drammatico per tutta la sinistra
italiana.
Tutti gli “Eppure…” li puoi trovare anche all’indirizzo http://g-carbonetto.blogspot.it/
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