martedì 13 giugno 2023

Il rispetto e il lutto

Il silenzioso rispetto per una persona che ha cessato di vivere non sempre corrisponde al lutto che normalmente si prova per un parente, un amico, un qualcuno che è stato un punto di riferimento. Un lutto nazionale, poi, è ancora più raro perché vorrebbe dire che un’intera nazione si sente affranta per la morte del personaggio per il quale il lutto nazionale viene dichiarato.

Non per nulla la concessione dei funerali di Stato è regolata da un’apposita legge, mentre la dichiarazione del lutto nazionale, dovendo essere valutata attentamente nel suo significato più profondo, è demandata alla presidenza del Consiglio.

Ma quando questa prassi è stata stabilita nessuno si azzardava a pensare che anche questo sarebbe diventato oggetto di propaganda politica. Invece, dopo che mai negli ultimi trent’anni il lutto nazionale è stato dichiarato per un ex presidente del Consiglio che non fosse stato anche Presidente della Repubblica, Giorgia Meloni ha deciso di concedere questo onore a Silvio Berlusconi, uomo politico più che discusso e anche condannato in via definitiva per frode fiscale.

Una scelta quanto meno discutibile, ma più che comprensibile per una maggioranza che aveva avuto la faccia tosta di votare nelle aule parlamentari l’evidentemente falsa attestazione che “Ruby Rubacuori” era davvero la nipote di Mubarak.

Del resto, fregandosene di almeno metà degli italiani che per Berlusconi non hanno avuto la minima consonanza politica ed etica, questa maggioranza lo ha sempre visto come “padre della patria”. Una patria evidentemente molto diversa dalla mia e di altri milioni di italiani.

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