Domenica si
voterà per le primarie del PD e le discussioni tra la gente di sinistra e
centrosinistra sul senso, o meno, di andare a esprimersi sul prossimo
segretario di quel partito sono molto diffuse; sicuramente più della
pubblicità che viene fatta a questo appuntamento.
Pur non essendo stato mai iscritto
al PD, come del resto a nessun altro partito, ho sempre partecipato al
momento di democrazia interna di una formazione politica che, nella
speranza di allargarsi, ha lasciato che il suo destino potesse essere
deciso da estranei. Poi abbiamo visto com’è andata a finire. Questa
volta non ho ancora scelto se votare, o meno e, per tentare di far
ordine nel mio pensiero in questi ultimissimi giorni, e magari riuscendo
ad aiutare anche voi, ho deciso di mettere nero su bianco i pro e i
contro – ovviamente solo quelli che sento dentro di me, quindi una lista
necessariamente limitata – della prima scelta da fare.
Andare o non andare: questo è il problema.
Ecco i motivi del contro.
1. Perché il Pd sembra un morto che si illude di camminare ancora; e uno
zombie non può essere capace di costruire qualcosa di buono e di nuovo.
2. Perché ogni volta si è chiesto di votare dicendo che tutti
contribuivano a decidere la linea e ogni volta poi le decisioni sono
state prese invece da un gruppo ristretto, o addirittura da uno
soltanto.
3. Perché io sono di sinistra e il Pd non è un partito di sinistra.
4. Perché Renzi non soltanto è ancora lì dentro, ma tenta di dirigere la baracca con il suo fedele Giacchetti.
5. Perché non mi sento totalmente vicino a nessuno dei tre candidati e mi sono stufato di votare sempre per il meno peggio.
6. Perché non si può dare credito a un partito che ci mette un anno per
fare un Congresso dopo la batosta subita alle ultime elezioni politiche e
che presenta più o meno sempre le stesse persone dando l’idea di non
aver ancora capito che serve cambiare decisamente strada.
7. Perché anche nella campagna per le primarie si è sentito parlare più
degli equilibri interni che delle disuguaglianze sociali esterne.
Questi i motivi del pro.
1. Non è che a sinistra qualcuno stia scoppiando di salute e non so
quanto utile sia dare un’ultima mazzata a un partito che comunque –
visto che altri di quelle dimensioni non ce ne sono – dovrebbe svolgere
il ruolo di necessaria massa gravitazionale tale da tenere vicine le
mille altre anime della sinistra; almeno nelle occasioni elettorali.
2. Perché siamo sicuramente esposti al rischio di una nuova e sempre più
terribile delusione, ma rinunciare già in partenza a qualsiasi speranza
sicuramente non ci aiuterebbe a star meglio.
3. Perché se Renzi è ancora potente e non si facesse nulla per tentare
di disinnescare il suo egocentrismo in cui la politica non è un arte per
far star bene la gente, soprattutto quelli che lavorano, ma soltanto
per alimentare il suo potere, ci si sentirebbe colpevoli di omissione.
Quindi, un’eventuale vittoria di Giacchetti sarebbe una vittoria sua e,
mentre il meno peggio, come sempre, non soddisfa, il peggio finisce per
distruggere quel poco che ancora resta.
4. Permettere una vittoria renziana toglierebbe ogni ipotesi che si
torni a fare analisi e autocritiche interne e alla pur flebile speranza
che rinasca un partito che sappia rappresentare le diverse anime del
centrosinistra: Era nato soltanto per questo.
5. Perché lasciare il Paese in mano a razzisti, fascisti, sovranisti,
elitaristi e a incapaci è colpevole e, quindi, non è accettabile e
qualunque possibilità, pur piccola, di esprimere il nostro “No” non va
sprecata.
6. Perché, almeno per coloro che vivono a Udine, il voto alle primarie
corrisponde a uno schiaffo metaforico in faccia al sindaco Pietro
Fontanini e alla sua maggioranza, segnatamente all’assessora Daniela
Perissutti, ridicolmente titolare del referato alle “Politiche
dell'ascolto”, che hanno fatto il possibile per rendere difficili queste
primarie negando in quasi tutti i casi le sedi di competenza del Comune
di Udine. Anche per questo vi segnalo il sito dove potete trovare i
posti di tutta la provincia nei quali, se lo vorrete, andare a votare: http://www.pd.udine.it/ cliccando poi sopra “QUI I SEGGI PER LE PRIMARIE”.
I pro e i contro non sono pari come
numero e neppure come peso d’importanza e, inoltre, ognuno avrà
sicuramente anche altre motivazioni in un senso o nell’altro. Come
sempre, visto che non siamo tra quelli che scelgono i partiti in cui si
rinuncia a pensare per seguire i voleri del “capo politico”, o del
“capitano”, continuiamo a pensarci per fare una scelta che in coscienza
sentiremo quella più giusta. Io, almeno, continuerò a pensarci. Fatemi
sapere.
Tutti gli “Eppure…” li puoi trovare anche all’indirizzo http://g-carbonetto.blogspot.it/
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