Alla fine i
motivi per andare a votare alle primarie mi sono apparsi prevalenti
rispetto a quelli che mi inducevano a starmene a casa e ho espresso la
mia preferenza per il candidato segretario che più mi dava garanzie di
portare avanti valori e idee di sinistra. Quindi sono molto contento per
il successo di Zingaretti, quello che appare il più lontano dalle idee
di Renzi, quelle che hanno portato al naufragio del PD e di tutto il
centrosinistra per il quale queste primarie si spera possano fungere da
scialuppa di salvataggio.
E, visto che a remare per portate
questa scialuppa verso la salvezza sono state circa un milione e 800
mila persone c’è la speranza che si riesca ad arrivare sulla terraferma e
che questa maledetta notte possa davvero finalmente finire.
Enorme errore, però, sarebbe quello
di pensare di avere già fatto il più, mentre, invece, si è fatto
soltanto il primo passo, quello che permette di capire che si è davvero
ancora vivi. Si è riusciti soltanto a toccare un’isola sulla quale
finalmente si possa stare in piedi per combattere con efficacia belve
feroci e pericolosissime come il fascismo, il razzismo, l’incapacità
eletta a vanto.
Se volessimo trovare un paragone letterario, potremmo riferirci a “L’isola misteriosa”
di Jules Verne in cui alcuni naufraghi riescono a toccare terra dal
mare in burrasca e cominciano subito a lavorare insieme, ognuno mettendo
in comune le proprie competenze. E di gerarchie, se non di quelle
fissate dalle diverse abilità e, quindi, - diciamo così – a geometria
variabile, non se ne parla perché tutti sanno fin da subito che
l’importante non è chi comanda, ma che tutti lavorino insieme su
progetti ben tracciati dapprima per sopravvivere e poi per vivere
davvero bene.
Senza mai dimenticare, anzi avendoli
costantemente in testa, coloro che stanno peggio. A prescindere dal
sesso, dal colore della pelle, dalla religione e da altre differenze
simili e del tutto inessenziali.
Tutti gli “Eppure…” li puoi trovare anche all’indirizzo http://g-carbonetto.blogspot.it/
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