Nello sport un
comportamento simile costerebbe una squalifica e, nei casi più gravi,
una radiazione per truffa. Sentire il purtroppo presidente del Consiglio
e il fortunatamente ex presidente della Repubblica mentre continuano a
raccomandare a non andare a votare, ci fa capire come la democrazia in
questo nostro Paese sia sempre più in pericolo. Dicono: lo ha già fatto
Craxi e anche altri avevano tentato di imitarlo. Perché? Con Craxi la
democrazia non è stata in pericolo? Perché? Non è stata in pericolo
anche altre volte dall'ascesa al potere di Berlusconi in poi?
È del tutto truffaldino dire che i
costituenti avevano già previsto il non andare a votare come forma di
espressione di voto perché anche Renzi e Napolitano sanno benissimo che
negli anni Quaranta - e anche nei decenni sucessivi - le percentuali dei
votanti erano stabilmente al di sopra del 90 per cento e che, quindi,
un fallimento del quorum voleva significare che il popolo italiano
riteneva una assoluta sciocchezza il quesito referendario. Ora il
significato è cambiato perché si è constatato che in alcuni casi le
stesse elezioni amministrative non sarebbero valide se anche per queste
ci fosse un quorum e, dunque non di importanza del referendum più si
tratta, ma di disaffezione alle urne. Invitare a non andare a votare
significa voler appropriarsi di due possibilità di voto su tre e nello
sport, come dicevo all'inizio,questo sarebbe comportamento antisportivo e
comporterebbe la perdita della partita e una squalifica.
Quindi appropriarsi del non voto
significa esattamente imbrogliare. E, se è vero che non è la prima volta
che abbiamo avuto a lungo a che fare con vertici dello Stato e del
governo per i quali non abbiamo forte simpatia, è anche vero che, se un
presidente emerito resta tale per sempre, un presidente del Consiglio
può essere mandato a casa.
Insomma, se non sapete se scegliere
il sì o il no, votate scheda bianca, ma andate a votare comunque,
perché, come sempre, il destino della democrazia è più importante del
destino degli uomini che stanno ai suoi vertici. I costituenti, parlando
del voto, lo avevano definito un diritto-dovere. Ricordatevene e andate
nei seggi a ribadire che a questa nostra democrazia, anche se fragile e
malata, ci teniamo ancora.
Eccome.
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