Per una volta
userei anch’io la stessa parola pronunciata da Renzi per commentare il
dato del voto di avvicinamento alle primarie nei circoli del Pd:
«Impressionante». Ma, mentre Renzi afferma: «La scorsa volta ho preso il
44 per cento, ora il 68 per cento. Impressionante», io userei questo
aggettivo in tutt’altro senso. Infatti mi fa grande impressione pensare a
quanti non renziani siano già usciti dal Pd per provocare un simile
innalzamento della percentuale dei voti per Renzi. E impressionante mi
appare, ancora una volta, l’assoluta mancanza di analisi nei confronti
di quello che accade in quello che era il popolo del Pd.
Che poi questa mancanza di analisi
sia dovuta a incapacità di ammettere i propri errori, o a un voluto
travisamento dei fatti a scopi propagandistici è un aspetto
assolutamente secondario, come secondarie sono le baruffe intestine che
sono infuriate sulle frazioni di percentuali che spettano ai tre
competitori in attesa della proclamazione dei risultati sperabilmente
definitivi.
Però, a voler cercar di capire le
esternazioni di Renzi, pedissequamente ripetute dai suoi fedelissimi,
visto che l’ex presidente del Consiglio non è certamente uno
sprovveduto, si è inevitabilmente portati a puntare sulla propaganda.
Non è infatti possibile che il per ora anche ex segretario del partito
non si renda conto che alle primarie vere e proprie andranno a votare
moltissimi ex iscritti ed ex simpatizzanti del Pd che, scegliendo uno
dei suoi avversari, tenteranno di salvare il partito da chi lo sta
portando allo sfascio definitivo. Può anche essere che sia convinto di
vincere le primarie – ed è probabile che le vinca – ma non può non
capire che, con lui ancora alla guida del partito, il 1° maggio ci
sarebbe un consistente esodo di gente che lascerà il Pd anche dopo molti
anni di militanza e che alle prossime elezioni politiche il
centrosinistra sarà destinato alla sconfitta. Sembra quasi si assistere a
una riedizione di «Muoia Sansone con tutti i filistei» in cui, però, i
gradi di simpatia dei protagonisti odierni sono ben diversi rispetto a
quelli biblici.
Ripeto che non credo ci possano
essere dubbi sul fatto che sia necessario un forte centro di attrazione
gravitazionale a sinistra; e infatti il centrosinistra ha vinto, sia a
livello politico, sia a livello amministrativo, soltanto quanto questo
centro di attrazione c’era ed è stato in grado di convincere le forze
cugine ad aggregarsi. Ora, o gli ideali del PD tornano a coincidere con
quelli del centrosinistra, oppure sarà necessario costruire un nuovo
polo di attrazione e ci vorranno sicuramente degli anni durante i quali
saremmo in balia, o della destra, o dei grillini. Quindi spero che
tanti, pur se dovranno regalare un paio di euro al Pd, vadano comunque a
votare alle primarie, o per Orlando, o per Emiliano. Ma, in definitiva,
a favore del Pd e, soprattutto, della sinistra.
Altrimenti sarà davvero un risultato
«impressionante». Come «impressionante», e molto efficace per far
allontanare altri elettori dal Pd, è il commento di Luca Lotti sui numeri
dati dall’Istat sulla disoccupazione. Il ministro dello sport esulta
perché la disoccupazione è calata e ne attribuisce il merito al Jobs
Act, ma si dimentica di prendere in considerazione il fatto che
l’occupazione non è assolutamente aumentata: sono aumentati soltanto
quelli che ormai non cercano nemmeno più il lavoro perché hanno perduto
ogni speranza di trovarlo. Il 30 aprile bisogna andare a votare anche
per far finire queste assurde manfrine messe in scena sperando che la
gente ascolti soltanto loro e non vada a controllare la realtà delle
cose.
Tutti gli “Eppure…” li puoi trovare anche all’indirizzo http://g-carbonetto.blogspot.it/
Nessun commento:
Posta un commento