Come ho sempre
fatto, anche questa volta, il 30 aprile, andrò a votare alle primarie
del Pd per la scelta del segretario. Perché annunciare pubblicamente
questa mia decisione personale, apparentemente di nessuna importanza e
di cui ho già parlato da molto tempo alle persone che mi sono vicine?
Semplice: in quanto vorrei che fossero tanti a condividere questa mia
decisione.
Per prima cosa, se l'ho fatto
sempre, perché questa volta la scelta appare diversa e, quindi, degna di
menzione? Perché, mentre nelle altre occasioni, pur non essendo
iscritto al Pd, avrei poi avuto alte probabilità di votare per quel
partito, questa volta le possibilità, a voler essere ottimisti, sono
praticamente inavvertibili. E ritengo necessario che possano aumentare,
sia per me, sia per molti altri. E tento di spiegare perché.
Intanto va ricordato che per lo statuto del Pd, bizzarramente, alla
scelta del segretario può partecipare chiunque, anche un non iscritto.
E, infatti, alle ultime primarie, vinte trionfalmente da Renzi, ho visto
pazientemente incolonnate in sala Ajace, a Udine, moltissime persone
notoriamente berlusconiane, o, comunque, sicuramente collocate a destra.
Questa volta vorrei che fossero presenti moltissime persone di
sinistra, anche se, dopo la gestione Renzi del partito e del governo, e
con le più recenti sbandate che possono essere identificate con i voti a
favore di Minzolini, o con la decisione di De Luca di sanare 70 mila
case abusive, il solo avvicinarsi a quel simbolo può diventare
fastidioso.
Ma, attenzione. Ho già detto in
altre occasioni che vedevo il PD come un vecchio castello medievale,
imponente con le sue alte e larghe mura e con il suo solido mastio, che è
stato assediato a lungo dalle forze del centrodestra e che, a un certo
punto, è stato conquistato dai nemici perché qualche traditore ha aperto
il portone e ha abbassato il ponte levatoio.
Ora il castello è in mano
agli avversari e non si può far finta che non esista perché la sua massa
critica e la sua posizione strategica sullo scacchiere politico sono
imprescindibili se si vuol riuscire a riportare l’Italia su quella che
io ritengo sia la giusta via. Adesso l’unica possibilità è quella di
attaccarlo dal di fuori, ma contando anche sull’aiuto di quelli che sono
rimasti a combattere al suo interno.
Francamente non so se hanno fatto
bene, o se meglio sarebbe stato che fossero usciti per rendere più vasta
fin da subito la schiera di chi vuole ridare al Pd la sua anima
originaria, ma sono certo che meritano rispetto e aiuto da coloro che
sono fuori e che sono già stati schierati sullo stesso fronte quantomeno
il 4 dicembre quando il tentativo renziano di stravolgere la nostra
Costituzione è stato rintuzzato.
Credo non ci siano dubbi di sorta
sul fatto che sia necessario un centro di attrazione gravitazionalmente
forte a sinistra; e infatti il centrosinistra ha vinto, sia a livello
politico, sia a livello amministrativo, soltanto quanto questo centro di
attrazione c’era ed è stato in grado di convincere gli le altre forze
cugine ad aggregarsi. Ora, o gli ideali del PD tornano a coincidere con
quelli del centrosinistra, oppure sarà necessario costruire un nuovo
polo di attrazione e ci vorranno sicuramente degli anni durante i quali
saremmo in balia, o della destra che ha ideali diametralmente opposti, o
dei grillini che personalmente mi spaventano non tanto perché inesperti
e presupponenti, ma soprattutto in quanto si lasciano prendere in giro e
a sberle dal capo senza reagire, quasi sorridendo. E lo spavento deriva
dal fatto che la storia è purtroppo ricca di momenti come questi in cui
il capo ha detto «Fidatevi di me» e gli altri hanno annuito, momenti
che hanno preceduto la scomparsa – quasi sempre temporanea, ma sempre
troppo lunga – della democrazia in molti Paesi del mondo.
Quindi spero che tanti, pur se
dovranno regalare un paio di euro al Pd, vadano comunque a votare alle
primarie, o per Orlando, o per Emiliano. E questa mia sollecitazione,
anche se la mia simpatia e consonanza politica con Renzi sono uguali a
zero, non va contro Renzi, ma a favore del Pd e, soprattutto, della
sinistra. Con un Pd che ritrovi almeno in parte le sue origini tutta la
sinistra potrà riprendere a sperare fin da subito.
Tutti gli “Eppure…” li puoi trovare anche all’indirizzo http://g-carbonetto.blogspot.it/
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