Almeno le prese
in giro dovrebbero avere il buon gusto di risparmiarsele. A leggere
l’intervista a Paola De Micheli, minoranza Pd di Area Riformista che ha
votato la fiducia al governo sull’Italicum, non si sa se ridere,
compatire, o arrabbiarsi. L’ineffabile deputata – casualmente anche
sottosegretaria – dice: «I veri anticonformisti siamo noi. Giochiamo la
partita più difficile, più scomoda. Vogliamo condizionare l’azione del
governo, come fatto finora. E per farlo non bisogna essere
obbligatoriamente renziani, o antirenziani».
Cioè, per dirlo più in chiaro, per
condizionare il governo non basta sedersi all’interno del governo
stesso, ma bisogna anche evitare di contraddirlo in Parlamento. Con lo
stesso ragionamento, Matteotti avrebbe fatto meglio a stare zitto e ad
appoggiare Mussolini per condizionarlo, oppure Washington, Jefferson o
Franklin avrebbero dovuto restare in sintonia con il governatore
britannico piuttosto che dichiarare l’indipendenza americana. E potremmo
andare avanti con altri tragici esempi di tutti i tempi e di tutte le
nazioni.
Ma al di là delle scempiaggini che
ci fanno capire che, se questi sono gli esponenti della minoranza PD –
ma fortunatamente non tutti sono così – per il PD non c’è davvero più
futuro non soltanto a livello di sinistra, ma neppure di democrazia,
varrebbe la pena che la deputata De Micheli riflettesse per un istante
su una piccola realtà. Un po' meno di quaranta deputati PD con ancora
intatto il senso della democrazia italiana e della dignità personale –
come Gianna Malisani e Gianni Cuperlo della nostra regione e altri non
di secondo piano, come Pierluigi Bersani, Rosy Bindi, Pippo Civati,
Alfredo D’Attorre, Guglielmo Epifani, Stefano Fassina, Enrico Letta,
Barbara Pollastrini e altri ancora – hanno rifiutato di avallare una
legge sbagliata come quella imposta da Renzi; legge che, combinata con
la riforma del Senato, fa correre terribili rischi democratici. Se non
l’avessero fatto oggi la “eroica” Paola De Micheli non potrebbe vantarsi
di essere un’illuminata che condiziona – Dio solo sa come – il governo:
senza il contraltare dei coerenti di sinistra potrebbe soltanto stare
in silenzio tra i pecoroni che quando votano fanno il contrario di
quello che dicono.
Il dibattito tra chi vuol far
tornare se stesso il PD dal di dentro e chi pensa sia meglio farlo dal
di fuori non si è mai esaurito e continua con argomentazioni spesso
opposte. Ma su una cosa tutti sono d’accordo: per opporsi al Renzi che
ha svuotato il PD dei suoi valori è necessario non votare mai sì ai suoi
diktat. Il sì può arrivare soltanto da chi si illude di poter sedere
contemporaneamente su due sedie.
Tutti gli “Eppure…” li puoi trovare anche all’indirizzo http://g-carbonetto.blogspot.it/
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