È soltanto il primo tempo. Finalmente il centrosinistra è tornato a vincere, e anche con una nettezza che nessuno si attendeva. Ma questo è soltanto il primo tempo, mentre il secondo si svolgerà il 12 e 13 giugno ai referendum sul nucleare, sulla privatizzazione dell'acqua e sul conflittod'interessi: quattro referendum che sarà assolutamente necessario renedere validi andando a votare in oltre la metà più uno degli aventi diritto.
Non sarà assolutamente facile perché Berlusconi e i suoi stanno giocando disperatamente per nascondere ogni notizia su queste consultazioni popolari. Ma bisogna farcela. Pisapia, De Magistris e Zedda ci hanno dimostrato che nulla è perduto in partenza. Cosolini, Pedicini e Bassa Poropat confermano che se si lavora bene, si riesce a convincere la gente.
Festeggiare si può per un giorno; analizzare se l'elettorato preferisce andare verso il centro, o verso la sinistra sarà un argomento da trattare più avanti. Da domani si deve lavorare per i referendum. Quella potrebbe essere la sconfitta definitiva per un signore che ora stranamente non dice più che il popolo lo difende, ma parla soltanto dei numeri che ha (per ora, soltanto per ora) in Parlamento.
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