Al di là delle dichiarazioni di Berlusconi per il quale non è accaduto niente perché «ha i numeri» e perché si è «messo d'accordo con Bossi per fare le riforme», mentre in realtà il suo partito sta perdendo pezzi e altri alleati stanno per tentar di rifare a ritroso la strada di "responsabilità" che avevano fatto circa sei mesi fa, c'è una notevole uniformità di commenti tra i suoi fedeli stipendiati che ripetono un po' ossessivamente e con mezzo sorriso sulle labbra, che «il Pd non ha vinto».
Ebbene: hanno ragione. Ma il loro mezzo sorriso non è minimamente giustificato perché è vero che non ha vinto il Pd, ma è incontestabile che ha vinto il Centrosinistra e, cioè, la realtà è che oltre al Pd hanno vinto Sinistra ecologia e libertà, Italia dei valori, Federazione delle sinistre e tutte quelle liste che, con o senza apparentamenti, hanno sostenuto i candidati del Centrosinistra, fossero o meno del Pd. Insomma, questa volta sono stati gli elettori a mostrare la strada ai politici e non viceversa.
Un primo sintomo importante era arrivato da Napoli quando l'avversario di De Magistris alle primarie del Centrosinistra aveva detto: «Se perdo dirò ai miei sostenitori di votare per De Magistris, perché il Centrosinistra è molto più importante della mia persona».
Da questa vicenda elettorale, insomma, sono proprio i dirigenti dei partiti del Centrosinistra a doversi rendere conto che l'aria è cambiata, a dover accettare l'idea che si è tornati all'antico, quando i partiti mettevano in pratica le idee dei sostenitori e non le imponeva dall'alto.
Poi sarà utile che quelli del Centrodestra accettino l'idea che una Destra incivile come quella del berlusconismo è largamente indigesta per la maggior parte degli italiani e che quelli del Centro capiscano anche che il fatto di poter fare il ruoloo dell'ago della bilanca, non permette loro di ricattare su tutto formazioni politiche che hanno dieci volte, o poco meno, i loro voti.
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