domenica 9 agosto 2020

Il virus dell’assuefazione

Assuefazione. Non credo ci sia altro modo per descrivere quello che sta succedendo nell’animo di moltissimi italiani: un’assuefazione profonda e pericolosissima che sta cancellando la capacità di provare indignazione, rabbia, orrore, voglia di ribellione, desiderio di uscire da quel mare di melma nel quale, se si resta a lungo senza reagire, non è possibile non lordarsi e contaminarsi.

Quando una democrazia muore si va sempre a cercare chi – persona o partito – abbia provocato il suo decesso, ma in realtà a indebolire le strutture di un sistema democratico, a cancellare gli anticorpi che dovrebbero impedire l’infezione e la cancrena letale è proprio il virus più subdolo e pericoloso: quello dell’assuefazione.

Lasciamo pur perdere per il momento tutto quello che è accaduto in passato, ma in quale altro modo, se non con l’assuefazione, potremmo spiegare che accettiamo senza reagire con proteste plateali che un gruppo di dodici squadristi fascisti di Casapound faccia irruzione nell’aula del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia e che la maggioranza di destra resti lì, a dialogare con loro, invece di uscire dall’aula e far intervenire quelle forze dell’ordine che, invece, vengono mandate a seguire, in gran numero e da vicino, ogni manifestazione di protesta dei lavoratori?

Come altrimenti si potrebbe descrivere il fatto che ci si limiti a una scrollata di spalle davanti al fatto che il presidente della Giunta regionale Fedriga, non abbia chiesto le dimissioni del consigliere leghista Antonio Calligaris che, dialogando con gli squadristi e riferendosi agli immigrati, ha affermato: «Io sono uno di quelli che gli sparerebbe a quella gente lì. Tranquillamente». E che lo stesso Fedrica, “dominus” della Lega non abbia espulso dal partito il suo iscritto, che poi, vista poi la mala parata, si è dichiarato, non so quanto “tranquillamente”, «Pentito».

Né può mettere l’animo in pace il fatto che Giuliano Felluga, responsabile della Protezione civile di Grado, sia stato rimosso dal suo incarico dopo che, commentando la rivolta dei migranti all’ex caserma Cavarzerani di Udine, aveva promesso «squadroni della morte», «taniche di benzina» e «forni crematori» per sedare le proteste dei richiedenti asilo. Bisognerebbe soprattutto chiedersi come un simile figuro abbia potuto arrivare a quella carica. Ci sono forti dubbi, infatti, che non sappia cosa vuol dire “protezione”, mentre sicuramente non ha la minima idea del significato dell’aggettivo “civile”.

Così soltanto l’assuefazione può spiegare il perché le donne e gli uomini di sinistra non stiano assediando le sedi del PD che ancora non ha posto come condizione primaria per restare al governo la cancellazione dei disumani e vergognosi “Decreti sicurezza” di Salvini che continuano a provocare morti nel Mediterraneo.

E di cos’altro, se non di assuefazioni alle follie, si può parlare visto che ben pochi protestano davanti al fatto che molti presidenti di giunta delle regioni sembrano fare a gara a chi liberalizza di più la partecipazione a spettacoli ed eventi sportivi, che intendono aprire balere e permettono che i mezzi di trasporto pubblico siano affollati come se il Covid-19 non fosse mai apparso sul nostro pianeta e non stesse avvicinandosi con decisione verso l’immane cifra di un milione di morti?

Poi, non meno pericolosa delle altre, anche se a livello puramente sociale e politico, c’è l’assuefazione che fa stare zitti davanti a qualsiasi sciocchezza sociale, istituzionale, legislativa che profumi di populismo e che, quindi, non viene valutata per il suo intrinseco valore, ma soltanto in termini di voti che può portare a chi la propone, o sottrarre a chi la contrasta. L’esempio più eclatante è quello del referendum confermativo di una legge voluta dai 5stelle, e allora non avversata praticamente da nessuno, che riduce drasticamente il numero dei parlamentari, assolutamente non riducendo proporzionalmente le spese, ma massacrando la capacità propositiva e di sorveglianza del Parlamento stesso e distruggendo di fatto il caposaldo della rappresentatività la cui necessità è ben segnalata nella nostra Costituzione.

Su quest’ultimo tema interverremo spesso nel mese leggermente abbondante che ci separa dalla data del voto del 20 e 21 settembre per mettere in luce tutte le falsità che sono usate dalla propaganda per il “Sì”, ma per il momento credo che sia necessario fin da subito – e sperando che non sia già troppo tardi – rendersi conto che nella società, nell’etica e nella politica la parola “assuefazione” fa significativamente rima con la parola “putrefazione”.

Tutti gli “Eppure…” li puoi trovare anche all’indirizzo http://g-carbonetto.blogspot.it/

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