Assuefazione.
Non credo ci sia altro modo per descrivere quello che sta succedendo
nell’animo di moltissimi italiani: un’assuefazione profonda e
pericolosissima che sta cancellando la capacità di provare indignazione,
rabbia, orrore, voglia di ribellione, desiderio di uscire da quel mare
di melma nel quale, se si resta a lungo senza reagire, non è possibile
non lordarsi e contaminarsi.
Quando una democrazia muore si va
sempre a cercare chi – persona o partito – abbia provocato il suo
decesso, ma in realtà a indebolire le strutture di un sistema
democratico, a cancellare gli anticorpi che dovrebbero impedire
l’infezione e la cancrena letale è proprio il virus più subdolo e
pericoloso: quello dell’assuefazione.
Lasciamo pur perdere per il
momento tutto quello che è accaduto in passato, ma in quale altro modo,
se non con l’assuefazione, potremmo spiegare che accettiamo senza
reagire con proteste plateali che un gruppo di dodici squadristi
fascisti di Casapound faccia irruzione nell’aula del Consiglio regionale
del Friuli Venezia Giulia e che la maggioranza di destra resti lì, a
dialogare con loro, invece di uscire dall’aula e far intervenire quelle
forze dell’ordine che, invece, vengono mandate a seguire, in gran numero
e da vicino, ogni manifestazione di protesta dei lavoratori?
Come altrimenti si potrebbe
descrivere il fatto che ci si limiti a una scrollata di spalle davanti
al fatto che il presidente della Giunta regionale Fedriga, non abbia
chiesto le dimissioni del consigliere leghista Antonio Calligaris che,
dialogando con gli squadristi e riferendosi agli immigrati, ha
affermato: «Io sono uno di quelli che gli sparerebbe a quella gente lì.
Tranquillamente». E che lo stesso Fedrica, “dominus” della Lega non
abbia espulso dal partito il suo iscritto, che poi, vista poi la mala
parata, si è dichiarato, non so quanto “tranquillamente”, «Pentito».
Né può mettere l’animo in pace il
fatto che Giuliano Felluga, responsabile della Protezione civile di
Grado, sia stato rimosso dal suo incarico dopo che, commentando la
rivolta dei migranti all’ex caserma Cavarzerani di Udine, aveva promesso
«squadroni della morte», «taniche di benzina» e «forni crematori» per
sedare le proteste dei richiedenti asilo. Bisognerebbe soprattutto
chiedersi come un simile figuro abbia potuto arrivare a quella carica.
Ci sono forti dubbi, infatti, che non sappia cosa vuol dire
“protezione”, mentre sicuramente non ha la minima idea del significato
dell’aggettivo “civile”.
Così soltanto l’assuefazione può
spiegare il perché le donne e gli uomini di sinistra non stiano
assediando le sedi del PD che ancora non ha posto come condizione
primaria per restare al governo la cancellazione dei disumani e
vergognosi “Decreti sicurezza” di Salvini che continuano a provocare
morti nel Mediterraneo.
E di cos’altro, se non di
assuefazioni alle follie, si può parlare visto che ben pochi protestano
davanti al fatto che molti presidenti di giunta delle regioni sembrano
fare a gara a chi liberalizza di più la partecipazione a spettacoli ed
eventi sportivi, che intendono aprire balere e permettono che i mezzi di
trasporto pubblico siano affollati come se il Covid-19 non fosse mai
apparso sul nostro pianeta e non stesse avvicinandosi con decisione
verso l’immane cifra di un milione di morti?
Poi, non meno pericolosa delle
altre, anche se a livello puramente sociale e politico, c’è
l’assuefazione che fa stare zitti davanti a qualsiasi sciocchezza
sociale, istituzionale, legislativa che profumi di populismo e che,
quindi, non viene valutata per il suo intrinseco valore, ma soltanto in
termini di voti che può portare a chi la propone, o sottrarre a chi la
contrasta. L’esempio più eclatante è quello del referendum confermativo
di una legge voluta dai 5stelle, e allora non avversata praticamente da
nessuno, che riduce drasticamente il numero dei parlamentari,
assolutamente non riducendo proporzionalmente le spese, ma massacrando
la capacità propositiva e di sorveglianza del Parlamento stesso e
distruggendo di fatto il caposaldo della rappresentatività la cui
necessità è ben segnalata nella nostra Costituzione.
Su quest’ultimo tema interverremo
spesso nel mese leggermente abbondante che ci separa dalla data del voto
del 20 e 21 settembre per mettere in luce tutte le falsità che sono
usate dalla propaganda per il “Sì”, ma per il momento credo che sia
necessario fin da subito – e sperando che non sia già troppo tardi –
rendersi conto che nella società, nell’etica e nella politica la parola
“assuefazione” fa significativamente rima con la parola “putrefazione”.
Tutti gli “Eppure…” li puoi trovare anche all’indirizzo http://g-carbonetto.blogspot.it/
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