Molte volte
abbiamo definito Matteo Salvini “analfabeta istituzionale”. Abbiamo
sbagliato. Il ministro degli Inferni non è un analfabeta istituzionale,
ma fa soltanto finta di esserlo per riuscire a truffare gli analfabeti
istituzionali veri.
È del tutto inipotizzabile che non
sappia, infatti, che, come gli ha fatto notare immediatamente il
Quirinale, non è possibile approvare una legge costituzionale che cambia
la sostanza del Parlamento e poi andare al voto «il giorno dopo» in
quanto si lederebbe il diritto dei cittadini italiani di andare a un
referendum per confermare, o cassare questo cambiamento. Al limite
potrebbe anche non aver letto quel fastidioso libretto chiamato
“Costituzione”, ma il rumore che ha fatto la caduta di Renzi, meno di
tre anni fa, proprio in seguito a un referendum di tale tipo non può non
averlo sentito.
Così, quando chiede al pubblico dei
suoi comizi perché mai il TAR del Lazio si occupi delle sue proibizioni
di entrare nelle acque territoriali italiane per le navi delle
associazioni umanitarie con naufraghi migranti a bordo, e le cancelli,
non è ipotizzabile che non sappia che il TAR del Lazio è competente per
le controversie relative ad atti provenienti da una amministrazione
statale che ha competenza sopraregionale. In realtà lo sanno anche gli
ultras delle curve del calcio, visto che quel tribunale si occupa da
anni di promozioni, retrocessioni, ripescaggi e altre baruffe del mondo
del calcio stesso.
E allora perché lo fa? Semplice:
perché ben coscio delle lezioni che hanno portato in tutto il mondo alla
fine sostanziale di molte democrazie sostituite da regimi, il primo
passo è quello di spargere teorici liquami. Poi, in realtà questi
liquami non esistono, ma una buona parte di chi coglie il messaggio
diffamante, non si rende conto che sono totalmente e deliberatamente
falsi e continua a pensare quello che Salvini vuole; come tanti altri,
in altri posti e in altri anni, hanno voluto.
Per rendersene conto basta esplorare
alcuni social più vicini alla destra, se non appartenenti alla destra
stessa e leggere un po’ di reazioni dei loro frequentatori che, al di là
di quelli che sono sicuramente cloni degli stessi organizzatori, se la
prendono con Mattarella che, per suoi irriferibili motivi, impedisce a
Salvini di ridurre il numero di parlamentari e di mandare «il giorno
dopo» il popolo di nuovo a votare, e con il TAR del Lazio che, sempre
per gli stessi irriferibili motivi, vuole aprire le porta a un’invasione
di ben un centinaio di stranieri.
Sembra impossibile, ma non sono
pochi quelli che ci cascano, come non sono pochi neppure quelli che
danno numero di conto e password a coloro che, via internet, promettono
di regalare qualche decina di migliaia di euro.
A vederla così, può sembrare una
partita persa. E, se si continua ad adoperare le stesse armi, una simile
prospettiva non è lontana. Ma ci sono altre strade da seguire; e non
soltanto seguendo quelle legate al mondo dei social e di internet in
generale.
Sarò vecchio, ma continuo a credere
nel valore della parole pronunciate e udita, e a quello del
contraddittorio nel quale chi ha ragione riesce sempre a smascherare,
carte alla mano, il truffatore. Il problema è che molti di coloro che
vedono in Salvini un pericolo terribile continuano a mantenere un
atteggiamento sussiegoso, a non voler abbassarsi a fare propaganda; al
massimo – ma proprio al massimo – si sforzano di discutere quando
sentono ripetere da altri le deliberate e premeditate bugie di Salvini e
dei suoi.
Adesso è il caso che siano coloro
che non vogliono rischiare di veder morire la democrazia a mettersi in
testa di dover parlare e comunicare con tutti, anche di propria
iniziativa. Per far sì che tutta quella fetta di popolazione che assorbe
senza la minima funzione critica le bugie del ministro degli Inferni,
possa almeno ascoltare delle voci contrarie e argomentate.
Bloccare qualcosa che avanza è una
grande fatica, ma far tornare indietro qualcosa che è già arrivato e si è
consolidato sarebbe uno sforzo molto maggiore e protratto per molto più
tempo.
Tutti gli “Eppure…” li puoi trovare anche all’indirizzo http://g-carbonetto.blogspot.it/
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