giovedì 15 agosto 2019

Finti e veri analfabeti

Molte volte abbiamo definito Matteo Salvini “analfabeta istituzionale”. Abbiamo sbagliato. Il ministro degli Inferni non è un analfabeta istituzionale, ma fa soltanto finta di esserlo per riuscire a truffare gli analfabeti istituzionali veri.

È del tutto inipotizzabile che non sappia, infatti, che, come gli ha fatto notare immediatamente il Quirinale, non è possibile approvare una legge costituzionale che cambia la sostanza del Parlamento e poi andare al voto «il giorno dopo» in quanto si lederebbe il diritto dei cittadini italiani di andare a un referendum per confermare, o cassare questo cambiamento. Al limite potrebbe anche non aver letto quel fastidioso libretto chiamato “Costituzione”, ma il rumore che ha fatto la caduta di Renzi, meno di tre anni fa, proprio in seguito a un referendum di tale tipo non può non averlo sentito.

Così, quando chiede al pubblico dei suoi comizi perché mai il TAR del Lazio si occupi delle sue proibizioni di entrare nelle acque territoriali italiane per le navi delle associazioni umanitarie con naufraghi migranti a bordo, e le cancelli, non è ipotizzabile che non sappia che il TAR del Lazio è competente per le controversie relative ad atti provenienti da una amministrazione statale che ha competenza sopraregionale. In realtà lo sanno anche gli ultras delle curve del calcio, visto che quel tribunale si occupa da anni di promozioni, retrocessioni, ripescaggi e altre baruffe del mondo del calcio stesso.
E allora perché lo fa? Semplice: perché ben coscio delle lezioni che hanno portato in tutto il mondo alla fine sostanziale di molte democrazie sostituite da regimi, il primo passo è quello di spargere teorici liquami. Poi, in realtà questi liquami non esistono, ma una buona parte di chi coglie il messaggio diffamante, non si rende conto che sono totalmente e deliberatamente falsi e continua a pensare quello che Salvini vuole; come tanti altri, in altri posti e in altri anni, hanno voluto.
Per rendersene conto basta esplorare alcuni social più vicini alla destra, se non appartenenti alla destra stessa e leggere un po’ di reazioni dei loro frequentatori che, al di là di quelli che sono sicuramente cloni degli stessi organizzatori, se la prendono con Mattarella che, per suoi irriferibili motivi, impedisce a Salvini di ridurre il numero di parlamentari e di mandare «il giorno dopo» il popolo di nuovo a votare, e con il TAR del Lazio che, sempre per gli stessi irriferibili motivi, vuole aprire le porta a un’invasione di ben un centinaio di stranieri.
Sembra impossibile, ma non sono pochi quelli che ci cascano, come non sono pochi neppure quelli che danno numero di conto e password a coloro che, via internet, promettono di regalare qualche decina di migliaia di euro.
A vederla così, può sembrare una partita persa. E, se si continua ad adoperare le stesse armi, una simile prospettiva non è lontana. Ma ci sono altre strade da seguire; e non soltanto seguendo quelle legate al mondo dei social e di internet in generale.
Sarò vecchio, ma continuo a credere nel valore della parole pronunciate e udita, e a quello del contraddittorio nel quale chi ha ragione riesce sempre a smascherare, carte alla mano, il truffatore. Il problema è che molti di coloro che vedono in Salvini un pericolo terribile continuano a mantenere un atteggiamento sussiegoso, a non voler abbassarsi a fare propaganda; al massimo – ma proprio al massimo – si sforzano di discutere quando sentono ripetere da altri le deliberate e premeditate bugie di Salvini e dei suoi.
Adesso è il caso che siano coloro che non vogliono rischiare di veder morire la democrazia a mettersi in testa di dover parlare e comunicare con tutti, anche di propria iniziativa. Per far sì che tutta quella fetta di popolazione che assorbe senza la minima funzione critica le bugie del ministro degli Inferni, possa almeno ascoltare delle voci contrarie e argomentate.
Bloccare qualcosa che avanza è una grande fatica, ma far tornare indietro qualcosa che è già arrivato e si è consolidato sarebbe uno sforzo molto maggiore e protratto per molto più tempo.
Tutti gli “Eppure…” li puoi trovare anche all’indirizzo http://g-carbonetto.blogspot.it/

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