Non era
difficile immaginarlo: Salvini vuole capitalizzare subito il suo
successo elettorale prima che l’inevitabile scontro con la realtà
economica del nostro Paese lo faccia svaporare mettendo a nudo
l’insostenibilità di tante promesse e assicurazioni. Ad aiutarlo è anche
la situazione dei 5stelle, ma soprattutto degli esponenti del loro
gruppo dirigente che sanno che non appena questa legislatura si
concluderà, con lei finirà anche la storia parlamentare della maggior
parte di loro. La regola del limite del doppio mandato, infatti, appare
insuperabile e questo fa diminuire drasticamente le probabilità di
elezioni anticipate.
Si può tentare di consolarsi con il
fatto che l’ondata nazionalista non è riuscita a sommergere l’Europa e
magari anche ricordando che nessuno poteva ragionevolmente illudersi che
in Italia questa maledetta notte potesse già avvicinarsi alla fine, ma è
certo che i risultati delle europee sono impietosi e che alcuni delle
amministrative, come quelli di Riace e di Lampedusa, sgomentano.
E oggi Salvini che, dopo aver
indicato come porti sicuri quelli della bolgia demoniaca della Libia
meritandosi il titolo di ministro degli Inferni, ha ancora una volta
dimostrato di avere in gran spregio le leggi che non gli convengono,
infrangendo quel silenzio elettorale che, se fosse davvero un ministro
degli Interni, avrebbe dovuto garantire, continua nelle sue azioni da
satrapo più che da ministro del governo di uno stato democratico.
Immediatamente, dopo aver attaccato
ripetutamente e con violenza, Fazio e Saviano per le loro apparizioni
sui canali Rai, ha messo nel mirino Gad Lerner e il suo programma
“L’approdo” ancor prima di vederne la prima puntata che andrà in onda –
si spera – il 3 giugno. E con Saviano poi si intestardisce a tentar di
infierire: «Sto lavorando – dice - a una revisione dei criteri per le
scorte che impegnano ogni giorno in Italia più di duemila lavoratori
delle forze dell’ordine». E prima dell'annuncio il Fregoli delle felpe
fa capire benissimo a chi l’annuncio sarà rivolto mandando un “bacione” a
Roberto Saviano, scrittore che da anni vive sotto scorta. Un vero e
proprio “bacione” di Giuda. Altro che crocifissi e rosari.
Il più grande pregio della
democrazia non consiste soltanto nel fatto di far decidere molte cose al
popolo, ma soprattutto, paradossalmente, nel permettere di vincere
temporaneamente anche a idee sbagliate. Perché così finisce per
sottolineare che nessuno – persona, gruppo o partito che sia – ha il
dono dell’infallibilità e che, quindi, ogni volta, in ogni occasione, ci
si deve sforzare per convincere che la propria idea sia la migliore e
si deve continuare a faticare per dimostrare la stessa cosa anche quando
le idee si materializzano in fatti. Poi, se ci si accorge di aver
sbagliato, si deve avere il coraggio di correggersi. Anche la
democrazia, come la scienza, insomma, esiste e progredisce proprio sugli
errori e sulla loro revisione.
È difficile pensare che Salvini e i
suoi complici grillini possano ammettere di avere sbagliato: da sempre
sono affetti dalla sindrome dell’infallibilità. Ma la cosa che fa
preoccupare è che anche chi dovrebbe opporsi al dilagare dell’ondata
giallobruna pare contagiato dal medesimo morbo. In una situazione già
precaria in partenza, infatti, abbiamo visto realizzarsi l’unico
tentativo di raggruppamento tra PD, Articolo Uno e Calenda, mentre Più
Europa e i partiti di sinistra hanno continuato a preferire
un’orgogliosa solitudine che forse difende le idee, ma sicuramente non
le persone per le quali queste idee dovrebbero fare del bene. E, manco a
dirlo, a spoglio concluso, mentre Renzi gongola attribuendosi, dopo
averne negato la paternità, il merito di quella “politica del pop-corn”
che consiste nel non fare nulla e attendere che l’incapacità dei
grillini li porti al disastro, i renziani si sono immediatamente
scatenati a criticare i risultati del tentativo di unione del
centrosinistra deciso e realizzato dall’attuale segreteria del PD.
Cosa ci vorrà per capire che oggi
serve soprattutto un Comitato di Liberazione Nazionale? Che è necessaria
un’unione temporanea di forze diverse che hanno, però, tanto a cuore
gli italiani da mettere temporaneamente da parte alcune idee pur di
operare insieme contro un governo che sta distruggendo il Paese non
soltanto moralmente, ma anche economicamente? Chi resterà fuori si
assumerà una responsabilità terribile.
Tutti gli “Eppure…” li puoi trovare anche all’indirizzo http://g-carbonetto.blogspot.it/
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