venerdì 24 maggio 2019

Bestemmie laiche

A differenza del sedicente ministro degli Interni Matteo Salvini che, come suo compito, dovrebbe controllare anche il rispetto di quel silenzio elettorale prescritto nelle giornate di voto e in quella che le precede, e che lui invece sfrontatamente infrange in prima persona, per quasi tutti gli altri il rispetto della legge è fondamentale e quindi oggi è l’ultimo giorno in cui posso parlare di votazioni europee soprattutto per capire e far capire quale importanza rivesta questa consultazione elettorale.
 
Deve essere chiaro a tutti, infatti, per che cosa in realtà noi abbiamo il diritto di votare. Sono moltissime le motivazioni che dovrebbero farci riflettere, ma una le sovrasta tutte. Il nostro continente è stato per secoli il teatro di continue guerre sanguinose e finalmente, nella seconda metà del secolo scorso, alcune nazioni, poi imitate anche da altre, hanno deciso che per la pace era possibile, se non doveroso, rinunciare a una parte della propria sovranità.

Detto questo e vedendo quello che sta accadendo in Italia e in Europa, la domanda che dobbiamo porci è molto semplice: per riconquistare quei pezzi di sovranità ai quali si è abdicato saremmo disposti a rinunciare a pezzi di pace? Anzi, visto che la pace c’è, o non c’è, saremmo disposti a rinunciare alla pace tout court, almeno relativamente al nostro continente?

La risposta, almeno per me, è un negazione assoluta e priva di alcuna venatura di dubbio. Anzi, ritengo che l’essere sovranisti equivalga a una vera e propria bestemmia laica.

Potrei fermarmi qui perché non ho la minima intenzione di suggerire per chi votare, seguendo ragionamenti sui voti utili o inutili, sulle rigidità assortite che ci arricchiscono e contemporaneamente ci impoveriscono da sempre. Con certezza posso soltanto dire per chi non votare: non per i sovranisti e i suprematisti dichiarati, ma neanche per coloro che vorrebbero allearsi con loro e neppure per quelli che traccheggiano senza esprimersi, oppure cambiano dichiarazioni a ogni stormir di foglie e a seconda della convenienza; magari anche perché il limite dei due mandati corrisponderebbe per loro, in caso di elezioni anticipate, non soltanto all’abbandono della comodissima e prestigiosa poltrona ministeriale, ma anche alla fine delle loro presenze in Parlamento.

Non dico per chi votare perché – lo ripeto ancora una volta – in questo momento ritengo necessaria, imprescindibile, almeno temporaneamente, la formazione di una riedizione del Comitato di Liberazione Nazionale – non soltanto a livello di partiti, ma anche e soprattutto di cittadini – che faccia finire questa maledetta notte democratica che stiamo attraversando.
In ogni caso domenica, andando a votare contro i sovranisti, ci renderemo conto di essere contemporaneamente nel giusto e nello sbagliato. Nel giusto perché scegliamo una strada verso un futuro di progresso umano e sociale; nello sbagliato perché non abbiamo ancora fatto abbastanza per riunire tutti quelli che la pensano allo stesso modo sulle basi fondamentali della democrazia e della Costituzione per rimandare a dopo le altre discussioni, pur importanti ma destinate a rimanere soltanto accademiche se manca la democrazia che permetta di tramutare le discussioni in compromessi e decisioni.

E sempre senza mai abbassare la guardia, senza lasciare che le diatribe su cose secondarie possano prevalere sulle cose fondamentali. Con la piena coscienza che i diritti non sono un regalo divino, ma una conquista umana che deve essere difesa strenuamente perché qualcuno può sempre tentare di rubarcela.


Tutti gli “Eppure…” li puoi trovare anche all’indirizzo http://g-carbonetto.blogspot.it/

Nessun commento:

Posta un commento