venerdì 15 luglio 2016

La vera differenza

Davanti a tragedie come quelle di Nizza diventa assurdo parlare delle piccinerie della nostra politica, anche quando tenta di combinare schifezze sulle quali comunque ci sarà tempo e obbligo di tornare. Ora, invece, è il momento di indirizzare il proprio pensiero alle vittime per le quali l'asprezza del dolore è troppo forte anche per essere soltanto accennata; ai carnefici contro i quali sorge quasi spontaneamente un odio che solamente con fatica si riesce circoscrivere in maniera tale da non farlo diventare uno dei tanti razzismi che ammorbano il mondo e che sono proprio all'origine di stragi come quella di ieri sera; e a noi che ci sentiamo soltanto impotenti e spauriti testimoni e che, invece, dovremmo essere i motori per far muovere il mondo verso quegli obbiettivi di pace, fraternità, benessere diffuso di cui tanto parliamo e per i quali tanto poco facciamo, sia per deliberata scelta, sia per colpevole disattenzione.

Avremo giorni, mesi e anni per pensare a questo tipo di terrorismo, come ne abbiamo avuti tanti - e non sono ancora bastati - per pensare ai terrorismi di casa nostra, ma il primo pensiero che viene alla mente è una domanda: com'è possibile che da sempre si sia divisa l'umanità a seconda del colore della pelle, o della religione praticata, o delle inclinazioni sessuali, o della ricchezza, e mai sia stata portata in primo piano la vera differenza esistente tra i vari esseri umani e cioè il rispetto - o meno - della vita altrui?

E questo vale non soltanto per chi materialmente ammazza conosciuti e sconosciuti direttamente con armi, esplosivi, o veleni assortiti, ma anche per coloro che fanno morire i propri simili con la fame, le privazioni, la negazione dei diritti di cura e di molti altri diritti, con le umiliazioni e le privazioni della dignità, con la smania di guadagnare di più a ogni costo.

Si tratta forse di creare una nuova categoria di persone verso le quali indirizzare l'odio? Assolutamente no; anzi, è il contrario perché è proprio aggredendo alla base le ragioni dell'odio nostro che potremo demolire le ragioni dell'odio altrui. Dovremmo diventare protagonisti attivi nel diffondere l'idea che la vita umana è al vertice delle cose importanti.

E tutto questo può essere fatto soltanto agendo sul piano culturale, purtroppo quello meno valutato e rispettato in questi anni orribili perché la cultura richiede tempo e disponibilità a non guadagnare. Entrambe cose che per le tendenze di oggi sono peggiori di una bestemmia.

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