La domanda è sempre quella: ma non si vergognano? E non va rivolta tanto agli esponenti del centrodestra, ma soprattutto a coloro che continuano a votarli, anche se ormai è del tutto evidente che hanno fallito in tutto e che hanno imbrogliato tutti gli italiani, ma in primis i loro elettori.
È vero: noi elettori di centrosinistra non abbiamo da stare molto allegri in questo senso, come ha splendidamente sintetizzato la scorsa settimana il bravissimo Gianluca Buttolo, nella sua vignetta domenicale sul Messaggero Veneto, l’incredibile grettezza della situazione politica italiana in cui davvero sembra che tra il cosiddetto “palazzo” e la gente non ci sia più alcun contatto effettivo. Nella vignetta il protagonista dice: «Con l’ultimo voto e i referendum gli italiani hanno dimostrato di non credere più alle frottole di Berlusconi». E il cagnolino gli risponde: «Ora non ci rimane che convincere Di Pietro, Bersani and company».
È una fotografia esatta fino nei minimi particolari. Ma se il Pd e i suoi possibili alleati si perdono spesso in meschine lotte personali, o di bottega, il Pdl sta affondando non soltanto nello squallido e nel ridicolo che spunta dalle intercettazioni, mentre la Lega si sta spaccando in interessi personali prima ancora che localistici.
Gli ultimi colpi arrivano dalle pensioni e dai mancati trasferimenti che faranno impennare le tasse comunali e regionali e faranno pagare parecchie cose che prima non si pagavano, o si pagavano meno. Berlusconi, e i suoi hanno largamente messo – e non da oggi – “le mani nelle tasche degli italiani” ed è inutile che Bossi oggi faccia il sorpreso e l’offeso: è lui che mantiene in piedi Berlusconi da un bel po’ di anni ed è sempre lui che continua a far finta di essere un rivoluzionario, mentre invece è uno dei più ferrei custodi del potere.
E il popolo? Basta che paghi e continui a non vergognarsi di votare come vota.
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