Provate a mettere insieme queste due notizie. La prima è che le industrie vedono aumentare l’export, mentre precipitano le vendite in Italia. La seconda dice che le industrie chiedono sgravi fiscali perché – sostiene il presidente Calligaris – le industrie devono essere più competitive. Nel comparare queste informazioni non vi sembra che qualcosa strida?
Se l’export sta aumentando, questo significa che la competitività non manca. Se la vendita in Italia crolla, vuol dire che scarseggiano sempre di più i denari per acquistare. E allora, invece che provvedere a sgravi fiscali per aiutare aziende che, per la stragrande maggioranza, pensano a migliorare i bilanci e non certo a far crescere l’occupazione, non sarebbe meglio disporre sgravi fiscali sul lavoro e aumentare di molto i controlli antievasione?
Forse, così facendo, il mercato interno riprenderebbe gradualmente vigore, le aziende, già competitive all’estero, potrebbero aumentare le quote di vendite sul mercato interno e tutto questo potrebbe anche far ricrescere l’occupazione ridando fiato e dignità a milioni di persone e aiutando anche le casse pubbliche che attualmente stanno impegnando molti soldi nel sostegno dei cassintegrati e dei disoccupati.
Non è, evidentemente, una proposta che ci si possa attendere da Confindustria, ma potrebbe benissimo figurare tra i progetti di un centrosinistra che, oltre al bene del Paese, deve anche cercare di riconquistare una parte consistente di quello che dovrebbe essere il suo elettorato.
Nessun commento:
Posta un commento