C’è
da capirli. Cosa mai ci possono fare delle persone di alto profilo
culturale e sociale all’interno di un Parlamento in cui ci sono
Scilipoti e Razzi, in cui vivono più pluri-inquisiti, in cui uno dei
tratti dominanti è sicuramente l’ignoranza?
Renzo
Piano, Carlo Rubbia, Claudio Abbado ed Elena Cattaneo sono dei veri
corpi estranei nel Parlamento, ma soprattutto in un centrodestra in cui
si vocifera che addirittura alcuni abbiano letto un paio di libri, ma di
nascosto, per non rimetterci la reputazione.
Vorrei
ricordare come fino a qualche decennio fa ci si sentiva intimoriti e
rispettosi davanti a senatori e deputati perché si era convinti che,
tranne qualche rara eccezione, fossero la crema del popolo italiano. E
come oggi li si guardi con degnazione e fastidio perché sono molto rari
quelli che possono rientrare nel concetto di “crema”. E non è cosa da
poco perché è lo sgretolarsi delle istituzioni che consente lo
sgretolarsi di una società.
L’unica
cosa di cui teoricamente potremmo ringraziare i forzisti Elisabetta
Casellati e Lucio Malan, Sandro Bondi e Maurizio Gasparri, la leghista
Erika Stefani, il grillino Vito Crimi, i loro capi ed evidentemente
Scilipoti e Razzi che – secondo il centrodestra – sono i prototipi dei
parlamentari di qualità, è quella di farci ridere con le loro uscite. Ma
è una risata talmente amara che non ci sogniamo minimamente di essere
loro grati. Anzi.
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