L'inattesa decisione della Camera, di infilare in un'altra legge anche un emendamento che va a rispolverare la teoria della responsabilità civile dei giudici e di approvarlo viene definito da quasi tutti i partiti "un incidente di percorso". Io, invece, visto anche che la maggior parte dei voti favorevoli è arrivata dal partuito di Berlusconi, Io considero un ennesimo tentativo di vendetta contro quella magistratura che ha avuto l'incredibile impudenza di pensare che tutti i cittadini italiani - Berlusconi compreso - debbano essere uguali davanti alla legge.
Se poi qualcuno può credere che la paralisi effettiva del 90 per cento della magistratura - che, per timore di ritorsioni pecuniarie scegliera non la sentenza che ritiene più giusta, ma quella che ritiene meno rischiosa -sia una vittoria per la democrazia, lo creda pure: è padrone di farlo, anche se deve dimenticare che in Italia ci sono ben tre gradi di giudizio e anche che per ogni arresto ci sono più occhi che intervengono separatamente.
Ove fosse come dice il proponente dell'emendamento, allora non si capirebbe perché anche i parlamentari - quelli che hanno proposto e votato leggi sbagliate tecnicamente ancor prima che eticamente, oppure quelli che agli ordini di Berlusconi hanno fermato e semidistrutto l'Italia e le sue già dissestate finanze per quasi vent'anni per favorire la ricchezza e l'immunità del loro capo - non debbano sottostare a una legge sulla responsabilità civile dei parlamentari e dei ministri: dopotutto, seguendo il ragionamento che porta alla responsabilità civile dei magistrati, una legge sbagliata fa male a molte più persone che una sentenza sbagliata.
Eppure, per una volta, devo confessare che sono d'accordo con Berlusconi che rifiuta con terrore una simile possibilità. Il fatto è che lui la rifiuta per timore per sé, io la rifiuto per timore per la democrazia in quanto la nostra Costituzione non per nulla definisce poteri quello Esecutivo, quello Legislativo e quello Giudiziario e nell'articolo 104 fissa che debba essere autonoma e indipendente da ogni altro potere. Il fatto è che un potere di qualcuno è sempre un rischio per gli altri, ma, senza quei tre poteri fissati dai padri costituenti, la società comincerebbe a sfarinarsi e il punto d'arrivo sarebbe molto aleatorio e - ne sono convinto - anche molto rischioso.
Se ci pensare è molto strano che uomini che si definiscono di destra ritengano che l'ordine debba valere per tutti, eccezion fatta per i politici, e che la libertà di azione di coscienza senza pressioni esterne, debba valere soltanto per i politici e per nessun altro. Che dietro a questo atteggiamento ci siano ancora quelle suggestioni berlusconiane che hanno mandato l'Italia nelle ultime posizioni delle classifiche di merito tra le nazioni del mondo, tranne che in quella della corruzione?
Se ci pensare è molto strano che uomini che si definiscono di destra ritengano che l'ordine debba valere per tutti, eccezion fatta per i politici, e che la libertà di azione di coscienza senza pressioni esterne, debba valere soltanto per i politici e per nessun altro. Che dietro a questo atteggiamento ci siano ancora quelle suggestioni berlusconiane che hanno mandato l'Italia nelle ultime posizioni delle classifiche di merito tra le nazioni del mondo, tranne che in quella della corruzione?
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