L’improvvida uscita di Fontanini sul suo sogno di classi separate per i disabili ha sortito due benefici effetti.
Il primo riguarda il fatto che finalmente la gente si è stufata di assorbire qualunque schifezza senza reagire: gli ululati di protesta e gli inviti urlati a finirla da parte del pubblico è una cosa che fa davvero ben sperare per il futuro.
La seconda è la considerazione che le reazioni del giorno dopo siano state anche più indicative degli avvenimenti che le hanno originate per capire meglio chi stia governando questa regione e questa nazione. Perché Lega e Pdl ragionano nello stesso modo sia in Friuli Venezia Giulia, sia in Italia.
Il giorno dopo Fontanini, come ampiamente previsto, ha detto di essere stato frainteso e poi, visto il putiferio, ha chiesto scusa di «aver sbagliato i termini» pensando, così, di poter cancellare tutto. Ma a far capire esattamente come stanno le cose sono stati il senatore leghista Mario Pittoni, che ovviamente ha difeso lui e le sue idee, e soprattutto il presidente regionale Renzo Tondo che, dimostrando piena vicinanza a Fontanini, ha affermato che «gli è scappato il piede sull’acceleratore». Cioè, traducendo: non è che abbia sbagliato strada, ma soltanto che, sulla strada giusta, sia andato un po’ più veloce di quanto ci si aspettava e di quanto volevano le convenzioni.
Se poi di tutto questo l’elettorato si renderà conto e se chi dovrebbe farlo riuscirà a metterlo in rilievo davanti agli occhi di coloro che nelle urne dovranno scegliere il prossimo Parlamento e il prossimo Consiglio regionale, non è dato di sapere e, anzi, le ultime esperienze inducono al pessimismo.
È molto difficile, infatti, essere ottimisti davanti a un Paese che non scende immediatamente in strada per esprimere a viva voce il desiderio di mandare a casa un governo che nel 2004 ha deciso di cancellare quasi completamente il debito soltanto a un Paese al mondo: ad Antigua e Barbuda, trascurando nazioni decisamente più disgraziate come il Burundi e Haiti, soltanto per fare due esempi. Il fatto che poi Berlusconi proprio lì abbia comperato le ville di cui tanto si parla in questi giorni è ovviamente soltanto casuale.
Ma, sempre continuando a parlare della maggioranza e dei suoi misfatti, e con il fondato sospetto che ogni altra cosa che verremo a sapere ci piacerà molto poco, dobbiamo parlare di più, invece, dell’attuale opposizione e della necessità di fare fronte comune per riportare l’Italia a livelli decenti, o almeno senza più razzismi, classismi e conflitti di interesse.
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