Il grande distrattore colpisce ancora. Mentre tutto gli si sta sgretolando intorno e anche nella sua satrapia i topi si stanno rendendo conto che la barca sta affondando, Berlusconi continua a tentare di indirizzare l’attenzione generale su altri argomenti.
Ha detto che la crisi dipende anche dal fatto che «il nome del Pdl non è nel cuore della gente». E ha aggiunto, con il suo consueto spirito greve: «Mi dicono che il nome che avrebbe maggiore successo è Forza Gnocca».
Ha detto che la crisi dipende anche dal fatto che «il nome del Pdl non è nel cuore della gente». E ha aggiunto, con il suo consueto spirito greve: «Mi dicono che il nome che avrebbe maggiore successo è Forza Gnocca».
E pare che riesca a distrarre ancora visto che è su quest’ultima frase che molti hanno titolato scegliendo ancora una volta la forma invece che la sostanza. Perché la cosa più fastidiosa (e dovrebbe essere fastidiosa soprattutto per i suoi) e che Berlusconi continua a ritenere talmente scemi coloro che lo votano da andare alle urne influenzati dal nome di un partito e non dal suo programma, né dai risultati che è riuscito a ottenere.
Ma questa volta il gioco gli si ritorce contro sia perché la distrazione è un lusso che non ci si può permettere, sia in quanto è stato lui con le sue televisioni a cancellare la memoria per far concentrare l’attenzione generale soltanto sul presente immediato. E così anche i suoi espedienti che una volta funzionavano, ora trascolorano e svaniscono presto davanti agli spettri di una crisi trascurata e che è sì presente, ma che ormai tutti sanno essere anche destinata a mangiarci una parte del futuro.
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