Le profonde riflessioni di Maria Zaffira Secchi sulla partecipazione e sul suo significato meritano attenzione e approfondimento perché è proprio su questa parola che si è sempre giocata e sempre si giocherà la vicenda politica del nostro Paese.
A cosa dobbiamo partecipare?, si chiede. Una prima risposta me la suggeriscela sciagurata approvazione di una legge razzista e xenofoba come quella approvata ieri – con la fiducia a voto palese – da una maggioranza che tanto sicura dei suoi numeri ormai non è più. Perché se noi restassimo inerti davanti a una simile barbarie voluta dalla Lega e di cui Berlusconi oggi si fregia come di una medaglia, potremmo davvero abdicare alla nostra caratteristica di esseri umani democratici e convinti che la nostra Costituzione abbia ancora un senso.
Anche la Chiesa – o meglio il Vaticano - solitamente piuttosto prudente con le iniziative del centrodestra, questa volta alza la voce in maniera chiara: «Provocherà tanto dolore».
In questo momento sono profondamente convinto che sia il caso di rispolverare la capacità di dire «NO!», di esercitare il diritto alla disobbedienza, di esercitare il diritto di Resistenza perché nessuna legge può costringerci a essere disumani.
Partecipare, quindi, non significa soltanto prendere parte alle manifestazioni che spero si facciano contro questa legge, ma anche – se queste manifestazioni non apparissero all’orizzonte - all’organizzazione delle manifestazioni stesse. Partecipare significa voltare le spalle e rifiutare di stringere le mani ai razzisti leghisti e a chi li ha aiutati. Partecipare significa ritrovare orgoglio e dignità di essere umani, significa rispolverare quella capacità di indignarsi che è stato il vero motore del progresso dell’umanità. Partecipare significa scegliere in ogni momento della giornata e impegnarsi direttamente affinché questo nostro Paese non perda le caratteristiche per cui per decenni è stato rispettato.
Partecipare significa pensare soprattutto al bene e ai grandi valori comuni e non ai piccoli giochi di potere interni ai partiti. Significa unirsi sulle cose davvero importanti e non dividersi e offendersi vicendevolmente sui bizantinismi e sulle cariche. Partecipare significa prendere parte a tutto quello a cui si può prendere parte dalla parte che si sente come giusta.
È sicuramente faticoso e può essere anche rischioso. Ma è anche l’unico modo per non abdicare alla propria dignità e umanità.
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