martedì 31 maggio 2011

Chi ha vinto davvero

Al di là delle dichiarazioni di Berlusconi per il quale non è accaduto niente perché «ha i numeri» e perché si è «messo d'accordo con Bossi per fare le riforme», mentre in realtà il suo partito sta perdendo pezzi e altri alleati stanno per tentar di rifare a ritroso la strada di "responsabilità" che avevano fatto circa sei mesi fa, c'è una notevole uniformità di commenti tra i suoi fedeli stipendiati che ripetono un po' ossessivamente e con mezzo sorriso sulle labbra, che «il Pd non ha vinto».
Ebbene: hanno ragione. Ma il loro mezzo sorriso non è minimamente giustificato perché è vero che non ha vinto il Pd, ma è incontestabile che ha vinto il Centrosinistra e, cioè, la realtà è che oltre al Pd hanno vinto Sinistra ecologia e libertà, Italia dei valori, Federazione delle sinistre e tutte quelle liste che, con o senza apparentamenti, hanno sostenuto i candidati del Centrosinistra, fossero o meno del Pd. Insomma, questa volta sono stati gli elettori a mostrare la strada ai politici e non viceversa.
Un primo sintomo importante era arrivato da Napoli quando l'avversario di De Magistris alle primarie del Centrosinistra aveva detto: «Se perdo dirò ai miei sostenitori di votare per De Magistris, perché il Centrosinistra è molto più importante della mia persona».
Da questa vicenda elettorale, insomma, sono proprio i dirigenti dei partiti del Centrosinistra a doversi rendere conto che l'aria è cambiata, a dover accettare l'idea che si è tornati all'antico, quando i partiti mettevano in pratica le idee dei sostenitori e non le imponeva dall'alto.
Poi sarà utile che quelli del Centrodestra accettino l'idea che una Destra incivile come quella del berlusconismo è largamente indigesta per la maggior parte degli italiani e che quelli del Centro capiscano anche che il fatto di poter fare il ruoloo dell'ago della bilanca, non permette loro di ricattare su tutto formazioni politiche che hanno dieci volte, o poco meno, i loro voti.

E ora i referendum

È soltanto il primo tempo. Finalmente il centrosinistra è tornato a vincere, e anche con una nettezza che nessuno si attendeva. Ma questo è soltanto il primo tempo, mentre il secondo si svolgerà il 12 e 13 giugno ai referendum sul nucleare, sulla privatizzazione dell'acqua e sul conflittod'interessi: quattro referendum che sarà assolutamente necessario renedere validi andando a votare in oltre la metà più uno degli aventi diritto.
Non sarà assolutamente facile perché Berlusconi e i suoi stanno giocando disperatamente per nascondere ogni notizia su queste consultazioni popolari. Ma bisogna farcela. Pisapia, De Magistris e Zedda ci hanno dimostrato che nulla è perduto in partenza. Cosolini, Pedicini e Bassa Poropat confermano che se si lavora bene, si riesce a convincere la gente.
Festeggiare si può per un giorno; analizzare se l'elettorato preferisce andare verso il centro, o verso la sinistra sarà un argomento da trattare più avanti. Da domani si deve lavorare per i referendum. Quella potrebbe essere la sconfitta definitiva per un signore che ora stranamente non dice più che il popolo lo difende, ma parla soltanto dei numeri che ha (per ora, soltanto per ora) in Parlamento.

domenica 29 maggio 2011

Volti reali e travisamenti

Quasi tutti gli osservatori dicono che, comunque vada, stiamo assistendo alla fine del berlusconismo. Non sono molto d’accordo. E non perché penso che i risultati dei ballottaggi finiscano per stravolgere quelli del primo turno. Non sono d’accordo, in quanto credo che l’estate del 2011 vedrà la fine di Berlusconi, ma non del berlusconismo con tutto il suo patrimonio di sozzerie: insensibilità sociale, arrivismo, spocchia, aliofobia, incompatibilità con la democrazia, culto della ricchezza e del lusso, disprezzo dei valori etici, trasformismo.
Ecco. Fermiamoci a quest’ultima parola e pensiamo a come si sta comportando il vecchio presidente di Confindustria, D’Amato, la sottosegretaria Daniela Melchiorre, Micaela Biancofiore, l’intero gruppo dei “responsabili” pentiti di essere stati tali; e non vado avanti nell’elenco di coloro che abbandonano la nave che sta affondando perché sarebbe troppo lungo.
Una richiesta ai responsabili del centrosinistra: non cedete alla tentazione di accogliere cani e porci perché pensate di avere bisogno di altri voti. Se Berlusconi perde è perché il centrosinistra ha rinunciato ai suoi mascheramenti e sta riacquistando il suo volto. Se tirate dentro tutti i transfughi che ci saranno quel volto sarà nuovamente travisato. E questa volta credo davvero per sempre.

mercoledì 11 maggio 2011

Saper piangere, saper urlare

Merita tornare per un momento sulla notte di Lampedusa, quella in cui 527 profughi sono stati strappati al mare da forze dell’ordine, volontari, semplici cittadini in uno sforzo di disinteressata solidarietà che, grazie anche alla bravura narrativa dei miei colleghi, ci ha fatto inumidire il ciglio.
Ebbene, mentre tutti si affannano a dire che di quella notte dobbiamo gloriarci perché gli italiani sono generosi, danno il meglio di sé nei momenti più tragici, e così via con i consueti luoghi comuni laudativi che ci riguardano, io credo che di quella notte dovremmo vergognarci. Non per quello che è stato fatto da tanta brava gente in quelle ore, ovviamente, ma per quello che non è stato fatto prima, per quello che noi non abbiamo fatto prima per impedire che si arrivasse alle condizioni che hanno reso possibile si verificasse sia quella strage sfiorata, sia le tante altre stragi che sono accadute davvero.
Perché è colpa nostra se abbiamo permesso che leghisti e altri razzisti ed eterofobi in genere potessero dare vita a leggi che continuano a creare i presupposti di queste tragedie; se abbiamo consentito che dagli altri Paesi del mondo ci considerino tra i peggiori esempi di accoglienza, Malta esclusa; se dobbiamo gloriarci dell’eroismo di pochi per sperare di lavare la coscienza di una nazione intera.
È stata colpa nostra ed è una colpa che si rinnova ogni volta in cui non reagiamo con evidenza e forza davanti a qualcuno che maltratta un altro essere umano soltanto perché ha pelle, lingua, o vestiti diversi dai nostri; davanti a chi fa discorsi schifosi e inaccettabili, anche al bar, anche se non lo conosciamo minimamente e pronuncia frasi inaccettabili. È colpa nostra se pensiamo che le nostre emozioni debbano restare nel chiuso della nostra anima e che non debbano essere rese palesi a tutti quelli che ci circondano per ridare dignità ai nostri valori, alle nostre convinzioni, per far capire che la passione esiste ancora e che deve tornare anche a innervare la politica.
Dovremmo prendere lezioni da Napolitano che non si è vergognato del fatto che la sua voce si sia rotta parlando dei magistrati uccisi dal terrorismo e di quegli schifosi che pubblica, pagano e ispirano l’assalto alla Giustizia paragonando i giudici ai brigatisti.
Credo davvero che dovremmo imparare nuovamente a piangere quando c’è da piangere e a urlare quando c’è da urlare.
Forse sarebbero molti di più a capire quello che vogliamo dire. E magari anche a crederci, o almeno a essere indotti a controllare qual è la verità al di là di alcuni telegiornali totalmente privi di notizie scomode per chi detiene il potere.