lunedì 27 febbraio 2023

Le certezze dai gazebo

La netta vittoria di Elly Schlein alle primarie dei gazebo, che ribalta totalmente la netta vittoria di Stefano Bonaccini alle primarie dei circoli, potrà dare – e sicuramente darà – la stura a infinite polemiche e ad altrettanti dibattiti, ma almeno due cose non credo possano essere messe in discussione e sono realtà che potrebbero far deviare nettamente il corso della politica italiana.

Per prima cosa, in periodi non troppo lunghi si vedrà se avrà seguito l’invito di Bonaccini – «Da domani tutti dobbiamo dare una mano per il rilancio del PD, sentiamo la responsabilità di metterci a disposizione, dobbiamo dare una mano a Elly». – oppure se i “democratici” (le virgolette qui davvero ci vogliono) che avevano per tempo annunciato che in caso di vittoria di Schlein se ne sarebbero andati, manterranno il loro proposito.

Ebbene, in entrambi i casi la situazione politica del centrosinistra potrebbe trarne giovamento. Se gli insoddisfatti restano e aiutano a realizzare il cambiamento, il PD riavrebbe finalmente una faccia riconoscibile e non pronta a ogni dannoso camuffamento elettorale. Se, invece, se ne vanno dando corpo alle speranze di Renzi e Calenda, il mascheramento finirebbe comunque e si tornerebbe a vedere un partito non teso a cercare alleanze a tutti i costi, ma deciso a riprendere in mano quella che gli elettori continuano a credere che sia la sua missione: scardinare le disuguaglianze, impegnarsi per il bene di tutti, difendere con le unghie e con i denti sanità e istruzione pubblica, preoccuparsi davvero degli ultimi, fare opposizione, nel senso parlamentare del termine, e resistenza, come espressione popolare del dissenso al di fuori dei palazzi.

Il secondo aspetto che balza fuori con evidenza dalla contrapposizione dei risultati tra i circoli e i gazebo, è che ci si deve impegnare a ridare ai cittadini il diritto a scegliere i loro rappresentanti esprimendoli tramite quelle preferenze che le varie segreterie hanno scelto di cancellare decidendo di dare la precedenza alla fedeltà rispetto alla competenza e rivelando anche il fatto che, stando per troppo tempo chiusi nelle stanze in cui si decide, i maggiorenti del partito hanno perduto i contatti con la base che affermano di rappresentare e che, invece, evidentemente non conoscono quasi più.

Poi sarebbe anche il caso di mettere tra i primi impegni politici quello di tornare a un sistema elettorale proporzionale che cancelli l’orrenda invenzione di Rosato e possa ridare davvero forza a quella rappresentanza che è diventata soltanto parziale e riservata a chi vince e ottiene, sotto qualsiasi forma, premi di maggioranza, mentre è tolta quasi del tutto a chi resta in minoranza e sa che per cinque anni non potrà parlare, se escluso da un Parlamento follemente ridotto nei numeri, o che, comunque, le sue idee non saranno prese in considerazione e, in molti casi, neppure ascoltate.

È ora, insomma, che il PD torni a parlare dell’unica alleanza davvero importante: quella con i suoi elettori.

 Tutti gli “Eppure…” li puoi trovare anche all’indirizzo http://g-carbonetto.blogspot.it/

 

1 commento:

  1. attenzione alle lusinghe di una certa democrazia diretta

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