sabato 2 novembre 2019

L’arco anticostituzionale

I meno giovani ricordano sicuramente la definizione “arco costituzionale” che una volta serviva a identificare quel gruppo di partiti che, con il loro nome o con quello che poi avevano modernizzato, avevano partecipato alla stesura del Costituzione; da sinistra a destra: PCI, PSI, PSDI, PRI, DC, PLI. Gli unici esclusi erano, per ovvie ragioni, i post(?)fascisti del MSI e i monarchici del PNM.

Oggi questa definizione ha perduto ogni significato, visto che il più vecchio dei partiti italiani in attività è quella Lega che fino a tutti gli anni Settanta non esisteva neppure nei peggiori incubi della stragrande maggioranza degli italiani.

Ma se la dizione “arco costituzionale” non ha alcun senso, la stessa cosa non si può dire per la una definizione mai finora usata, ma assolutamente complementare: quella di “arco anticostituzionale”. Se, infatti, nessun partito italiano può ancora vantare radici che affondino nel ricchissimo e fertilissimo humus democratico dal quale sono germogliate la nostra Costituzione e la nostra Repubblica, almeno tre ne sono indubbiamente lontanissimi: la Lega e Fratelli d’Italia, impegnati in una vigorosa battaglia per far vedere chi è più a destra, e Forza Italia nel quale non pochi forti malumori interni fanno capire che la posizione berlusconiana è di comodo politico, ma non per questo è meno schifosa.

Questi tre partiti, infatti, si sono astenuti nel voto al Senato sulla proposta di Liliana Segre per l’istituzione di una “Commissione straordinaria per il contrasto ai fenomeni dell’intolleranza, dell’antisemitismo e dell’istigazione all’odio e alla violenza”. E, quando i senatori si sono alzati in piedi per omaggiare con un applauso la senatrice a vita, quelli del centrodestra sono rimasti seduti, senza applaudire. Poi hanno detto: «Non abbiamo mica votato contro: semplicemente non abbiamo appoggiato una mozione che aveva soprattutto lo scopo di criminalizzare la destra».

E, allora, due considerazioni. La prima: se temono di essere criminalizzati per intolleranza, antisemitismo, istigazione all’odio e alla violenza, non sarà forse perché sanno di essere bellamente esposti a questo rischio in quanto per una parte non trascurabile negano la realtà, o sono perfino intolleranti, antisemiti e istigano all’odio e alla violenza se non addirittura li praticano?

Seconda considerazione: visto il regolamento del Senato, i seguaci di Salvini, Meloni e Berlusconi non si sono affatto astenuti, ma – come sempre si è ripetuto, ma questa volta si è tralasciato – hanno effettivamente votato contro perché al Senato l’astensione equivale a un voto negativo. Se alla Camera, infatti, gli astenuti riducono il quorum, al Senato, invece, il quorum, anche se alcuni senatori decidono di partecipare al voto con una astensione, resta invariato. Con il risultato che la battaglia alla Camera è un confronto tra i sì e i no; mentre al Senato la maggioranza si raggiunge superando di almeno un voto la metà di coloro che sono presenti in Aula al momento della votazione.

Ancora dubbi sull’effettiva volontà di riabilitare intolleranza, antisemitismo, istigazione all’odio e alla violenza, in una parola, fascismo? Allora, per maggiore chiarezza, tenete presente anche quello che è avvenuto durante la trasmissione di La7 “L’aria che tira”. Il disegnatore Vauro ha chiesto al parlamentare della Lega Alessandro Morelli di alzarsi in onore della senatrice Liliana Segre. L’ex direttore di Radio Padania si è rifiutato affermando che «Il rispetto è doveroso nei confronti di tutti gli italiani e quello che sta avvenendo non lo è». Secondo il verde-bruno Morelli, insomma, meritano rispetto anche i fascisti, proprio coloro che, per la Costituzione, sono del tutto fuori legge.

Forse sarebbe davvero il caso di finirla di fare i gentleman e di non usare il termine “fascista” nel timore di offendere qualcuno, o di farsi vedere poco aperti a tute le altrui idee. Non tutte le idee (proprie o altrui) sono accettabili e comunque i fascisti sono sempre fascisti in qualunque spazio e in qualunque tempo.

E chi li accetta è proprio come loro.
Tutti gli “Eppure…” li puoi trovare anche all’indirizzo http://g-carbonetto.blogspot.it/

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