Vi ricordate di
quando , sotto una foto di Berlusconi, girava la scritta «Comprereste
un’auto usata da questo signore?». Francamente oggi al posto
dell’immagine dell’ex cavaliere ci vedrei bene quella dell’attuale
presidente del Consiglio, dopo il non grande successo dell’Assemblea dei
deputati PD sulla nuova legge elettorale (120 su 310 che non votano sì)
e dopo le sue proposte, subito rimangiate, di cambiamento delle riforme
istituzionali in cambio del passaggio della legge elettorale, appunto.
A parte il fatto che i
costituzionalisti dicono che per cambiare la nuova legge sul Senato
bisognerebbe ripartire da zero con una perdita (ma, più giustamente,
guadagno) di tempo decisamente superiore a quella già rifiutata dal capo
del governo, immediatamente dopo Renzi ha fatto marcia indietro e nello
stesso modo si sono – ovviamente – comportati i suoi fedelissimi. È
evidente che lo hanno fatto per mettere qualche altro cuneo nelle crepe
di una minoranza che non riesce ad andare perfettamente d’accordo
neppure quando è in ballo la stessa democrazia, ma sta di fatto che
l’impressione che se ne trae è esattamente quella di un venditore
smaliziato che, davanti a un possibile cliente facile da imbonire,
decanta la cromatura dell’automobile per distrarre l’attenzione dalle
magagne del motore.
Ma davvero i trucchetti di Berlusconi, pur riveduti e un po' ammodernati, non ci sono ancora bastati?
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