Matteo Salvini
ha fatto uscire dal Viminale un nuovo provvedimento in 12 articoli
denominato “Decreto sicurezza bis”. Tra le tante cose di assolutamente
dubbia costituzionalità ne ha infilata una che è anche di indubbia
inumanità e altrettanto certa illegalità internazionale: ha stabilito,
infatti, che per ogni migrante salvato dall’annegamento, il salvatore
dovrà pagare multe fino a 5 mila euro.
Al di là del fatto che Salvini
(continuo a scusarmi per usare questa parola) fa finta che non esistano i
codici della navigazione, quello penale e quello di procedura penale,
oltre al testo unico di pubblica sicurezza, la cosa che colpisce di più è
che, lungi dall’ottemperare all’obbligo di salvare vite umane in
pericolo, quel signore, che vuol farsi passare per ministro degli
Interni, mentre in realtà copre soltanto il dicastero dell’odio, della
paura e della propaganda pro domo sua, crea elementi di dissuasione alla
solidarietà più elementare, naturale e obbligatoria: quella di salvare
il proprio prossimo.
Anzi, con multe di quel tipo ci si
rende responsabile di induzione alla complicità nella morte di esseri
umani. Perché se puoi salvare qualcuno e non lo fai, non puoi far finta
di non averne la responsabilità.
Tra i vecchi proverbi ce n’era uno
che diceva: «Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei». Io d’ora in poi
domanderò spesso: «Per chi voti?». E, senza pretese di sapere con
certezza chi davvero è chi mi risponde, se la risposta sarà «Salvini»,
mi limiterò a decidere esplicitamente non soltanto di non stringergli la
mano, e di non rivolgergli più la parola, ma tenterò anche di non
trovarmi a respirare la sua stessa aria.
Ai razzisti e a chi ritiene di
appoggiare chi razzola nelle più basse sozzerie umane pur di guadagnare
qualche voto non si può non dire che sono razzisti e umanamente
inaccettabili. E non soltanto per isolarli e farglielo sentire, ma anche
per rispetto verso noi stessi e la nostra dignità.
Tutti gli “Eppure…” li puoi trovare anche all’indirizzo http://g-carbonetto.blogspot.it/
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