martedì 4 aprile 2017

Davvero impressionante

Per una volta userei anch’io la stessa parola pronunciata da Renzi per commentare il dato del voto di avvicinamento alle primarie nei circoli del Pd: «Impressionante». Ma, mentre Renzi afferma: «La scorsa volta ho preso il 44 per cento, ora il 68 per cento. Impressionante», io userei questo aggettivo in tutt’altro senso. Infatti mi fa grande impressione pensare a quanti non renziani siano già usciti dal Pd per provocare un simile innalzamento della percentuale dei voti per Renzi. E impressionante mi appare, ancora una volta, l’assoluta mancanza di analisi nei confronti di quello che accade in quello che era il popolo del Pd.

Che poi questa mancanza di analisi sia dovuta a incapacità di ammettere i propri errori, o a un voluto travisamento dei fatti a scopi propagandistici è un aspetto assolutamente secondario, come secondarie sono le baruffe intestine che sono infuriate sulle frazioni di percentuali che spettano ai tre competitori in attesa della proclamazione dei risultati sperabilmente definitivi.

Però, a voler cercar di capire le esternazioni di Renzi, pedissequamente ripetute dai suoi fedelissimi, visto che l’ex presidente del Consiglio non è certamente uno sprovveduto, si è inevitabilmente portati a puntare sulla propaganda. Non è infatti possibile che il per ora anche ex segretario del partito non si renda conto che alle primarie vere e proprie andranno a votare moltissimi ex iscritti ed ex simpatizzanti del Pd che, scegliendo uno dei suoi avversari, tenteranno di salvare il partito da chi lo sta portando allo sfascio definitivo. Può anche essere che sia convinto di vincere le primarie – ed è probabile che le vinca – ma non può non capire che, con lui ancora alla guida del partito, il 1° maggio ci sarebbe un consistente esodo di gente che lascerà il Pd anche dopo molti anni di militanza e che alle prossime elezioni politiche il centrosinistra sarà destinato alla sconfitta. Sembra quasi si assistere a una riedizione di «Muoia Sansone con tutti i filistei» in cui, però, i gradi di simpatia dei protagonisti odierni sono ben diversi rispetto a quelli biblici.

Ripeto che non credo ci possano essere dubbi sul fatto che sia necessario un forte centro di attrazione gravitazionale a sinistra; e infatti il centrosinistra ha vinto, sia a livello politico, sia a livello amministrativo, soltanto quanto questo centro di attrazione c’era ed è stato in grado di convincere le forze cugine ad aggregarsi. Ora, o gli ideali del PD tornano a coincidere con quelli del centrosinistra, oppure sarà necessario costruire un nuovo polo di attrazione e ci vorranno sicuramente degli anni durante i quali saremmo in balia, o della destra, o dei grillini. Quindi spero che tanti, pur se dovranno regalare un paio di euro al Pd, vadano comunque a votare alle primarie, o per Orlando, o per Emiliano. Ma, in definitiva, a favore del Pd e, soprattutto, della sinistra.

Altrimenti sarà davvero un risultato «impressionante». Come «impressionante», e molto efficace per far allontanare altri elettori dal Pd, è il commento di Luca Lotti sui numeri dati dall’Istat sulla disoccupazione. Il ministro dello sport esulta perché la disoccupazione è calata e ne attribuisce il merito al Jobs Act, ma si dimentica di prendere in considerazione il fatto che l’occupazione non è assolutamente aumentata: sono aumentati soltanto quelli che ormai non cercano nemmeno più il lavoro perché hanno perduto ogni speranza di trovarlo. Il 30 aprile bisogna andare a votare anche per far finire queste assurde manfrine messe in scena sperando che la gente ascolti soltanto loro e non vada a controllare la realtà delle cose.

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