sabato 16 aprile 2016

È sempre diritto e dovere

Nello sport un comportamento simile costerebbe una squalifica e, nei casi più gravi, una radiazione per truffa. Sentire il purtroppo presidente del Consiglio e il fortunatamente ex presidente della Repubblica mentre continuano a raccomandare a non andare a votare, ci fa capire come la democrazia in questo nostro Paese sia sempre più in pericolo. Dicono: lo ha già fatto Craxi e anche altri avevano tentato di imitarlo. Perché? Con Craxi la democrazia non è stata in pericolo? Perché? Non è stata in pericolo anche altre volte dall'ascesa al potere di Berlusconi in poi?

È del tutto truffaldino dire che i costituenti avevano già previsto il non andare a votare come forma di espressione di voto perché anche Renzi e Napolitano sanno benissimo che negli anni Quaranta - e anche nei decenni sucessivi - le percentuali dei votanti erano stabilmente al di sopra del 90 per cento e che, quindi, un fallimento del quorum voleva significare che il popolo italiano riteneva una assoluta sciocchezza il quesito referendario. Ora il significato è cambiato perché si è constatato che in alcuni casi le stesse elezioni amministrative non sarebbero valide se anche per queste ci fosse un quorum e, dunque non di importanza del referendum più si tratta, ma di disaffezione alle urne. Invitare a non andare a votare significa voler appropriarsi di due possibilità di voto su tre e nello sport, come dicevo all'inizio,questo sarebbe comportamento antisportivo e comporterebbe la perdita della partita e una squalifica.


Quindi appropriarsi del non voto significa esattamente imbrogliare. E, se è vero che non è la prima volta che abbiamo avuto a lungo a che fare con vertici dello Stato e del governo per i quali non abbiamo forte simpatia, è anche vero che, se un presidente emerito resta tale per sempre, un presidente del Consiglio può essere mandato a casa.

Insomma, se non sapete se scegliere il sì o il no, votate scheda bianca, ma andate a votare comunque, perché, come sempre, il destino della democrazia è più importante del destino degli uomini che stanno ai suoi vertici. I costituenti, parlando del voto, lo avevano definito un diritto-dovere. Ricordatevene e andate nei seggi a ribadire che a questa nostra democrazia, anche se fragile e malata, ci teniamo ancora. 

Eccome.

Tutti gli “Eppure…” li puoi trovare anche all’indirizzo http://g-carbonetto.blogspot.it/

Nessun commento:

Posta un commento