venerdì 19 febbraio 2016

Atrazina e democrazia

Sul caso dello stop alla legge sulle unioni civili, merita riportare quello che ha scritto Roberto Saviano su Facebook: «Sul Ddl Cirinnà, al Senato lo spettacolo più ignobile. Il Pd che non sa cosa significhi trovare un accordo per il bene di questo Paese. Partito di beghe e franchi tiratori, unito solo per difendere sodali. Un'opposizione morta e retrograda, che propone emendamenti ridicoli dettati da vuoto conservatorismo. E il Movimento 5 stelle che ha dato prova di essere incapace di comprendere, al di là di ciò che teoricamente sembra giusto o sbagliato, quel che davvero conta». Nulla da eccepire anche perché nulla di tutto questo sorprende. Ma cominciamo dalla fine.

I grillini sono ottusamente schiavi della loro rigidità: a suo tempo non sono riusciti a capire che quasi mai si può ottenere tutto e subito e hanno scelto di continuare a vantarsi di una loro teorica “purezza” senza capire che il conto delle loro scelte lo stavano facendo pagare ad altri. Proprio come questa volta in cui sono tutti coloro che non sono sposati in maniera tradizionale che devono continuare a non poter godere di alcuni loro diritti umani inalienabili perché per Grillo e sodali è più importante non contaminarsi che costruire qualcosa che sia utile a tutti.

Leghisti, alfaniani, berlusconiani e destra assortita continuano a ritenersi furbi nel presentare migliaia di emendamenti idioti, senza senso e costruiti in gran numero macchinalmente con il computer, con l’unico apparente scopo di voler far inceppare la macchina legislativa. Dico “apparente” perché è già assodato il fatto che i sistemi per ovviare a questa follia ci sono, anche se sono altrettanto violenti e inqualificabili dal punto di vista istituzionale. L’unico loro vero scopo è far vedere che ci sono ancora, anche se nulla riescono a combinare.

Il Pd renziano non soltanto non sa trovare un accordo tra due anime che sono sempre più divise, arcigne e lontane tra loro, ma sta mettendo in mostra quanto una democrazia possa essere sbeffeggiata e umiliata con quelle forzature istituzionali che hanno, come unica caratteristica comune, quella di innescare una spirale di degenerazione democratica in cui diventa sempre più importante l’astuzia e sempre meno la legalità. Con l’aggravante, poi, che se le regole costituzionali rendono evidentemente inaccettabili certi trucchetti, non ci si rassegna a rinunciare ai trucchetti, ma si punta a togliere l’impiccio. Nel caso del cosiddetto “canguro”, o “supercanguro” che permette di cancellare in un sol colpo ogni emendamento, anche quelli seri, l'impiccio è l’articolo 72 della Costituzione.

Ed ecco che ora si parla proprio di cambiare prossimamente l’articolo 72 della Costituzione perché giustamente non accetta la legittimità della cancellazione di un intero dibattito parlamentare. E questo la dice lunga anche sulle riforme costituzionali sulle quali saremo chiamati a esprimere il nostro voto a ottobre: riforme che non pensano minimamente all’allargamento della democrazia, ma soltanto alla comodità procedurale di chi governa.

Cambiare la Costituzione per la propria comodità mi ricorda molto da vicino la vicenda dell’atrazina nella nostra regione: quando i politici si sono accorti che era troppo fastidioso riuscire a far mantenere le concentrazioni nell’acqua di questo diserbante al di sotto del livello di pericolosità, hanno deciso, molto più comodamente, di innalzare questo livello, rendendo burocraticamente l’acqua potabile, anche se la sua tossicità reale era inaccettabile.

Così – se le riforme costituzionali volute da Renzi passeranno – la nostra Costituzione sarà burocraticamente perfettamente a posto, ma soltanto con la carta su cui è scriutta, perché la tossicità della nostra democrazia sarà terribilmente più elevata.


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