Sul caso dello
stop alla legge sulle unioni civili, merita riportare quello che ha
scritto Roberto Saviano su Facebook: «Sul Ddl Cirinnà, al Senato lo
spettacolo più ignobile. Il Pd che non sa cosa significhi trovare un
accordo per il bene di questo Paese. Partito di beghe e franchi
tiratori, unito solo per difendere sodali. Un'opposizione morta e
retrograda, che propone emendamenti ridicoli dettati da vuoto
conservatorismo. E il Movimento 5 stelle che ha dato prova di essere
incapace di comprendere, al di là di ciò che teoricamente sembra giusto o
sbagliato, quel che davvero conta». Nulla da eccepire anche perché
nulla di tutto questo sorprende. Ma cominciamo dalla fine.
I grillini sono ottusamente schiavi
della loro rigidità: a suo tempo non sono riusciti a capire che quasi
mai si può ottenere tutto e subito e hanno scelto di continuare a
vantarsi di una loro teorica “purezza” senza capire che il conto delle
loro scelte lo stavano facendo pagare ad altri. Proprio come questa
volta in cui sono tutti coloro che non sono sposati in maniera
tradizionale che devono continuare a non poter godere di alcuni loro
diritti umani inalienabili perché per Grillo e sodali è più importante
non contaminarsi che costruire qualcosa che sia utile a tutti.
Leghisti, alfaniani, berlusconiani e
destra assortita continuano a ritenersi furbi nel presentare migliaia
di emendamenti idioti, senza senso e costruiti in gran numero
macchinalmente con il computer, con l’unico apparente scopo di voler far
inceppare la macchina legislativa. Dico “apparente” perché è già
assodato il fatto che i sistemi per ovviare a questa follia ci sono,
anche se sono altrettanto violenti e inqualificabili dal punto di vista
istituzionale. L’unico loro vero scopo è far vedere che ci sono ancora,
anche se nulla riescono a combinare.
Il Pd renziano non soltanto non sa
trovare un accordo tra due anime che sono sempre più divise, arcigne e
lontane tra loro, ma sta mettendo in mostra quanto una democrazia possa
essere sbeffeggiata e umiliata con quelle forzature istituzionali che
hanno, come unica caratteristica comune, quella di innescare una spirale
di degenerazione democratica in cui diventa sempre più importante
l’astuzia e sempre meno la legalità. Con l’aggravante, poi, che se le
regole costituzionali rendono evidentemente inaccettabili certi
trucchetti, non ci si rassegna a rinunciare ai trucchetti, ma si punta a
togliere l’impiccio. Nel caso del cosiddetto “canguro”, o
“supercanguro” che permette di cancellare in un sol colpo ogni
emendamento, anche quelli seri, l'impiccio è l’articolo 72 della
Costituzione.
Ed ecco che ora si parla proprio di
cambiare prossimamente l’articolo 72 della Costituzione perché
giustamente non accetta la legittimità della cancellazione di un intero
dibattito parlamentare. E questo la dice lunga anche sulle riforme
costituzionali sulle quali saremo chiamati a esprimere il nostro voto a
ottobre: riforme che non pensano minimamente all’allargamento della
democrazia, ma soltanto alla comodità procedurale di chi governa.
Cambiare la Costituzione per la
propria comodità mi ricorda molto da vicino la vicenda dell’atrazina
nella nostra regione: quando i politici si sono accorti che era troppo
fastidioso riuscire a far mantenere le concentrazioni nell’acqua di
questo diserbante al di sotto del livello di pericolosità, hanno deciso,
molto più comodamente, di innalzare questo livello, rendendo
burocraticamente l’acqua potabile, anche se la sua tossicità reale era
inaccettabile.
Così – se le riforme costituzionali
volute da Renzi passeranno – la nostra Costituzione sarà
burocraticamente perfettamente a posto, ma soltanto con la carta su cui è
scriutta, perché la tossicità della nostra democrazia sarà
terribilmente più elevata.
Tutti gli “Eppure…” li puoi trovare anche all’indirizzo http://g-carbonetto.blogspot.it/
Nessun commento:
Posta un commento