Sono
perfettamente d'accordo con Michele Serra quando scrive che nessuno
«saprebbe spiegare a un iraniano, o a un qualunque altro abitante del
pianeta Terra che vive in un Paese sprovvisto di energia nucleare,
perché solo un ristretto gruppo di nazioni è autorizzato a farne uso,
anche militare, senza che questa prerogativa possa essere considerato
"minacciosa" per altri popoli e altre nazioni. In punta di diritto e di
buon senso è un ragionamento così iniquo e così illogico da non essere
spendibile». Sono perfettamente d'accordo - dicevo - e non pensando alla
conseguenza pratica che tutti possano realizzare per sé un arsenale
atomico, ma, sempre in un quadro di equità e di parità, alla speranza
che anche gli arsenali esistenti siano progressivamente smantellati.
Perché parlare dell'Iran in questa
sede? Intanto perché è una questione che riguarda il mondo intero, e
quindi pure noi, ma anche in quanto il senso di potere che fa consentire
a se stessi quello che si vuole proibire agli altri è molto diffuso in
tutti i campi e a tutti i livelli.
Scendiamo molto di livello e
prendiamo, per esempio, la vicenda del PD siciliano in cui il presidente
regionale, Mario Zambuto, si è dimesso, su sollecitazione di esponenti
vicinissimi a Renzi, tra cui il vicesegretario nazionale Lorenzo
Guerini, che hanno ritenuto del tutto inopportuno il suo incontro con
Berlusconi per scegliere assieme la candidatura di Silvio Alessi,
vicinissimo a Forza Italia, alle primarie del centrosinistra; primarie
da Alessi vinte e poi annullate per la protesta montante degli elettori
davvero di centrosinistra.
Sono perfettamente d’accordo sul
fatto che Zambuto doveva andarsene, perché la colpa di tradire il
centrosinistra con Berlusconi non è certamente veniale; ma come mai lo
stesso Guerini dimentica che è stato Renzi a dare l’esempio, andando a
resuscitare politicamente Berlusconi e fissando con lui quel “patto del
Nazareno” che ha dato tantissimi frutti avvelenati tra cui quella legge
elettorale che, oltre a spaccare il PD e ad allontanare tanti altri
elettori, mette a serio rischio la tenuta della stessa democrazia
italiana?
Sono perfettamente d'accordo -
dicevo - e non pensando alla conseguenza pratica che tutti potrebbero
continuare a sporcare ulteriormente il centrosinistra andando a trattare
di posti e poltrone con Berlusconi, ma, sempre in un quadro di equità e
di parità, alla speranza che anche chi ritiene di essere superiore a
qualsiasi regola di morale politica si decida ad accettarla.
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