giovedì 16 aprile 2015

Il governo e il partito

Dopo l’assemblea dei deputati PD nella quale 120 dei 310 aventi diritto (più di un terzo) non ha votato sì alle richieste del segretario, e nella quale le dimissioni del capogruppo Speranza sono state accolte con la stessa attenzione che si può dedicare a quattro gocce di pioggia in primavera, credo che meriti soffermarsi per un momento per analizzare bene la frase con cui Renzi ha detto che all'Italicum «questo governo è totalmente legato nel bene e nel male».
È una frase esatta, nel senso che a essere legato a questa legge elettorale è il governo Renzi, non il PD che, anzi, finalmente sembra aver cominciato a riprendere in mano la propria coscienza fondativa democratica e di centrosinistra. Lo dico perché di Renzi poca gente avvertirà il rimpianto, una volta che finalmente non sarà più il despota che si sente in possesso di tutte le verità, mentre il PD, se riscoprirà se stesso, resterà ancora come possibile punto di attrazione gravitazionale e di aggregazione per quell’Italia che spera ancora di poter riuscire a vivere in un Paese in cui ci sia finalmente una democrazia matura con i suoi non trascurabili corollari di giustizia, uguaglianza, solidarietà, trasparenza, libertà e rispetto.

È una frase esatta anche perché parla esplicitamente del bene (pochissimo) e del male (davvero incommensurabile) che questa legge provocherebbe. Ora se ne sta discutendo sempre più spesso e in sempre più posti, ma è già da mesi che su questo blog si sta parlando dei terribili pericoli per la democrazia che deriverebbero dal combinato disposto di una legge elettorale con un forte premio maggioritario e di una variazione costituzionale che vuole ridurre in pratica a una le Camere del Parlamento italiano. Con un simile cambiamento sarebbe la democrazia stessa a essere messa a rischio: sarebbe un frutto avvelenato troppo pericoloso da accettare per soddisfare le bramosie di lasciare tracce nella storia da parte di una persona che privilegia la velocità al pensiero e che considera soltanto cosa potrebbe succedere alle prossime elezioni che lo vedevano favoritissimo, disinteressandosi completamente di quanto potrebbe accadere in un futuro leggermente più lontano.

Ma ora, forse, potrebbe già cominciare a ripensare alle prossime elezioni.

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