mercoledì 19 giugno 2013

La terribile tentazione del bene

Che fosse pericolosa lo si era detto fin dall’inizio, ma temo che la vicenda di Grillo, di Casaleggio e dei loro fedelissimi fans del Movimento 5 stelle sia ancora in fase di sottovalutazione; che sia guardata con divertito sdegno, più stando miopemente più attenti alle possibili conseguenze di una sua implosione piuttosto che ai pericoli insiti in un suo consolidamento e arroccamento su posizioni sempre più oltranziste.
Il fatto che deve attrarre l’attenzione, infatti, non è tanto la serie di espulsione, sempre più cieche e violente, e neppure la costituzione di un nuovo gruppo parlamentare con le sue possibili conseguenti alleanze, bensì il piglio sempre più deciso con cui Casaleggio e Grillo fanno agire i loro rappresentanti in Parlamento, rappresentanti che non riesco a definire in maniera più efficace di quella usata dalla senatrice Pinna, anche lei grillina in odore di cacciata: “talebani”.
Qui ovviamente la religione non c’entra nulla, ma c’è , invece, la sacralizzazione dei propri pareri fino a far diventare le opinioni dei dogmi dei quali non si può discutere pubblicamente pena le conseguenze più disastrose e, cioè, per il momento, la cacciata dal partito. Ma quando – speriamo non debba realizzarsi mai – la maggioranza del partito dovesse diventare maggioranza del Paese, le espulsioni rispetto a cosa sarebbero fatte? Forse dal Paese stesso, o, almeno, dalla società?
Ridicolo? Padroni di pensarlo. Ma la storia del XX secolo, a destra e a sinistra (nazismo, fascismo, comunismo reale), è colma di esempi di questo tipo, di partiti che nascono curando ossessivamente la purezza delle idee al proprio interno e poi diventano egemoni e finiscono per curare la purezza delle idee (e non soltanto di quelle) nell’intera società che governano.
A tale proposito vorrei consigliarvi la lettura di un libro scritto da Tzvetan Todorov nel 2001: “Memoria del male, tentazione del bene. Inchiesta su un secolo tragico” in cui l’autore condanna senza esitazioni la convinzione che ci sia una netta separazione tra bene e male, quella totale e pericolosissima mancanza di chiaroscuri. Il concetto di “tentazione del bene” vuol dire proprio la certezza di possedere il concetto di bene, di vederlo incarnato in noi e di volerlo imporre con la forza agli altri, anche a costo di seminare violenza.
E purtroppo, paradossalmente, la storia insegna che ha fatto molto più male – e su più larga scala – la tentazione del bene che quella del male.

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