venerdì 11 gennaio 2013

I giri dei politici e quelli degli elettori

E dopo ci si stupisce che molti siano schifati da quella che considerano “la politica” e che, in realtà, politica non è. Prendiamo il caso di Alessandro Maran che è davvero emblematico: un paio di giorni fa l’ancora deputato del PD, vicepresidente del gruppo parlamentare, membro della Direzione nazionale del partito ed ex segretario regionale dei DS, giurava che mai avrebbe fatto il salto in un altro partito perché credeva sempre nel progetto del PD, eccetera, eccetera.
Ieri ha annunciato che ha deciso di accettare la proposta di Ichino, a nome di Monti, per candidarsi, con Monti appunto, al Senato.
Al di là della coerenza – non con un’idea, ma con le proprie parole – viene da chiedersi come Maran possa andare a militare nello stesso partito che annovera, tra i suoi esponenti, personaggi come Cazzola, Albertini, il cui leader Mario Monti vuole silenziare gli avversari e afferma che i sindacati sono un danno, che è sempre più chiaramente legato ad ambienti di centrodestra.
È evidente che – al di là delle giustificazioni addotte dall’interessato – l’interesse personale prevale sull’interesse comune e che prevale tanto da obnubilare l’evidenza che mosse come queste rischiano sempre di più non di far governare da altri, diversi dal centrosinistra, l’Italia, ma di renderla ingovernabile e di farla tornare in breve alle urne.
Dall’altra parte, specularmente, Antonione, che ha già lasciato il Pdl, ora si dice deluso dal fatto che Monti non lo ha inserito nelle sue liste e lascia capire che potrebbe votare per il centrosinistra.
Tutto sta a vedere se alle trasmigrazioni degli esponenti politici corrisponde una trasmigrazione proporzionale degli elettori: sono convinto che non sia così.

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