giovedì 29 novembre 2012

Le due ricchezze della cultura

Impressiona quanto la devastazione berlusconiana e quella dei suoi seguaci sia riuscita a falsare le prospettive di una società come quella italiana, sicuramente non senza pecche, ma che altrettanto sicuramente non era desertificata come appare oggi.
Prendiamo il caso della cultura e dei tagli indiscriminati in cui Tondo e la sua giunta sono riusciti a superare addirittura il loro maestro, azzerando totalmente i contributi a molte realtà che da decenni caratterizzano il volto della nostra regione. Per difendere la cultura ora non si muovono soltanto gli addetti ai lavori, ma anche un bel numero di altri cittadini. Quello che colpisce negativamente è il fatto che quasi tutti insistono soltanto sul fatto – vero e assolutamente importante – che i tagli alla cultura getterebbero sul lastrico centinaia di persone, e le loro famiglie, che nel settore cultura e nel suo indotto lavorano.
Quasi nessuno, invece, si batte perché la cultura ha il compito fondamentale di dare dignità alla gente, portandole notizie e ragionamenti, facendola pensare, innescando dibattiti e crescita civile e sociale. È sempre stata la cultura a far progredire le società; mai il mercato, mai la potenza militare, mai la governabilità intesa come stagnante dominio di pochi.
E altrettanto stupisce che praticamente nessuno parli dello scempio fatto da Tondo e dai suoi in questi anni nella distribuzione dei contributi. Perché i soldi c’erano, ma sono stati usati tagliando ogni nutrimento ai politicamente lontani, e aumentando a dismisura i contributi ai politicamente vicini, o addirittura resuscitando mummie senz’anima come “Bianco e nero”, riversandovi centinaia di migliaia di euro e offrendo (a pagamento)in cambio soltanto cose di grande apparenza ed enorme costo, dopo un anno in cui la manifestazione, nata da pochissimo, era stata sospesa addirittura per «mancanza di idee».
Anche Tondo e i suoi, insomma, si erano accorti che con la cultura si possono aprire o chiudere le menti. Sarebbe ora che tutti si impegnassero a mettere bene in luce che la cultura è importantissima perché è anche ricchezza economica, ma è soprattutto ricchezza umana.

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