mercoledì 31 agosto 2011

Stupida illusione

Ammettiamolo: in molti ci eravamo stupidamente illusi che da una calamità come quella della crisi economica, potesse – anzi, dovesse – far nascere almeno un frutto positivo: quello di cominciare a far pagare anche quelli che finora ben poco hanno dato, rispetto a quanto avrebbero dovuto dare, alla comunità.
Già dalla prima stesura della manovra ci si era accorti che i grandi ricchi e i loro grandi capitali avrebbero potuto continuare a dormire sonni tranquilli perché sarebbero stati soltanto sfiorati dal cosiddetto “contributo di solidarietà”, mentre avrebbero potuto continuare a non pagare nulla sul non dichiarato e anche su quello che avevano portato all’estero e riportato pulito in Italia con una regalia berlusconiana.
La seconda stesura ha tolto anche ogni residua illusione: niente contributi di solidarietà, niente patrimoniali, soltanto fumosi impegni ad andare a toccare le evasioni più evidenti. E, mentre l’elettorato che interessa a Berlusconi può tirare un sospiro di sollievo, chi ha sempre pagato dovrà pagare sempre di più, e molti saranno letteralmente derubati dei soldi che hanno pagato per riscattare la laurea e che oggi si vedono stracciare il contratto che avevano firmato con lo Stato e allungare la vita lavorativa di cinque o più anni.
Molte cose si potrebbero dire sulle schifezze partorite dall’orrida commistione delle fantasie berlusconiane e leghiste, ma credo che due siano le più importanti. Si possono tramutare in due domande.
La prima riguarda il mercato e chi ci crede ciecamente: com’è possibile che L'economia riprenda quota se saranno sempre meno i denari nelle mani della stragrande maggioranza della popolazione? Se il lavoro è sempre più tartassato, se sempre più giovani saranno tenuti lontani dal mondo del lavoro a meno che non accettino – a termine, s’intende – condizioni da schiavitù mentale, lavorativa ed economica?
La seconda è una domanda ancora più drammatica: si rendono conto i berlusconiani e i leghisti che, portando sempre più gente alla disperazione, stanno ponendo solide basi alla rinascita di quella lotta di classe che hanno sempre detto di aborrire e che tante distorsioni e tanti lutti ha provocato? Perché questa volta la guerra è stata dichiarata dall’alto e non dal basso.