martedì 5 luglio 2011

Polverizzato ogni record di indecenza

Polverizzato per l'ennesima volta ogni record di indecenza.
Berlusconi fa infilare di nascosto tra le pieghe della Finanziaria un piccolo comma che permetterebbe – se approvato dal Parlamento e controfirmato dal presidente della Repubblica – alla Fininvest di non pagare subito alla Cir di De Benedetti i 750 milioni di euro di risarcimento cui è stata condannata in primo grado per il Lodo Mondadori. Sempre che la condanna fosse confermata in appello.
Ma il record di indecenza non è del presidente del Consiglio che gioca con le carte truccate, bensì di Libero, giornale fiancheggiatore che bisogna sforzarsi di guardare almeno per capire come la pensano quei signori. Sulla copertina di oggi, martedì 5 luglio 2011, campeggia una vignettona a colori, firmata da Benny, in cui si vede, con sullo sfondo l’edificio che ospita la Mondadori a Segrate, un Berlusconi sorridente che fa lo sgambetto a De Benedetti mentre sta per tagliare un traguardo su cui c’è la scritta “500 milioni” (chissà perché, poi, questo sconto del 33 per cento che è ripreso anche nella parte scritta?).
Ma non basta: il titolo è “Silvio fa fesso De Benedetti”; l’occhiello è “Scherzetto nella manovra”, mentre uno dei catenacci recita: “Alla vigilia del verdetto sul Lodo Mondadori che può costare 500 mln al Cav, una leggina fa slittare i maxi-indennizzi”.
Insomma: adesso non basta più imbrogliare, truccare le carte, cambiare le regole del gioco quando più fa comodo; adesso è anche il momento di vantarsi delle proprie furbizie che irridono alla giustizia, di vantarsi di approfittare della propria posizione pubblica per curare i propri interessi privati.
Berlusconi ha cominciato a seminare i suoi frutti velenosi, che hanno sgretolato in molti il concetto di valore etico, con le sue televisioni ben prima di scendere in politica. Ora vuole raccogliere i frutti del suo lavoro fino in fondo. Ognuno di noi deve fare tutto il lecito e il possibile per fermare lui e i suoi sodali. Anche cancellando tutte quelle lotte intestine all’opposizione che non fanno altro che prolungare il suo regno.

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