giovedì 2 giugno 2011

I quattro referendum sono cinque

Non mi sogno minimamente di dire che i quattro referendum (uno sul nucleare, due sulla gratuità dell'acqua e uno sul cosiddetto legittimo impedimento) non sono già importanti di per sé. Anzi, sono fondamentali per ribadire che in questa Italia la democrazia ha ancora un suo spazio nel quale potersi esplicare, per sottolineare che la vita umana è più importante di qualsiasi forma di energia, che ci sono cose che hanno valori e non possono avere prezzi, che davanti alla legge siamo sul serio tutti uguali.
Ma non è soltanto per questo che è necessario andare ai seggi in maniera tale da far raggiungere il quorum ai questiti referendari. È necessario andare a votare resistendo a tentazioni di spiagge, gite e distrazioni assortite, o almeno ritardandole, per far capire all'attuale presidente del Consiglio che è ora che lasci libero il campo.
Direte che ce l'ho con Berlusconi, che non lo posso vedere, che lo considero una jattura per il nostro Paese. È proprio così. Ma non è solo per questo che prego tutti voi non soltanto di andare a votare, ma anche di diventare soggetti politici attivi per convincere ad andare alle urne tutti quelli che vi capitano a tiro. Vi prego di farlo perché nemmeno l'ultima batosta gli ha insegnato qualcosa (forse è anche impossibile che lui impari mai qualcosa di democratico), ma ai leghisti e ad alcuni dei suoi ha fatto veire dubbi che la gallina dalla uova d'oro abbia cominciato a produrre materiale più normale, anche un un po' puzzolente.
Sostenere che ha perduto perché tutti i mezzi di informazione e le televisioni hanno orientato contro di lui l'opinione pubblica, implica totale mancanza di memoria (tralascia i Minzolini, i Ferrara, i Fede e molti altri), oppure demenza, o, ancora, malafede. In tutti e tre i casi deve lasciare quel posto e un'ulteriore sconfitta aiuterebbe molto leghisti, ex "responsabili" e pidiellini tremebondi per il loro futuro a non tenerlo più in piedi a dispetto di tutto e di tutti e a continuo disdoro del nostro Paese sullo scenario internazionale.
Insomma, i quattro referendum, in realtà, sono cinque.

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