domenica 19 luglio 2009

Razzismo oltre la morte

Eppure la gente dovrà, prima o dopo, ritrovare la forza di indignarsi. E, soprattutto, di farla sentire la propria indignazione. La vicenda dell’opposizione della Lega contro la decisione di riservare una zona del cimitero a Paderno alle sepolture musulmane è di quelle che dovrebbe far insorgere contro un razzismo che non ha neppure più il falso alibi della difesa dei posti di lavoro per chi è nato in questo Paese.
In questo caso non ci si oppone soltanto ai vivi, ma si vuol cacciare addirittura i morti, oppure costringere loro e i loro parenti ad adattarsi a riti e usanze che non sono vicini alla loro religione. Da chi ha inventato il “matrimonio celtico” non c’è molto di buono da aspettarsi, ma un’intolleranza che non si ferma neppure di fronte alla morte richiama alla mente immagine di razzismi terribili che hanno insozzato e insanguinato il mondo e che all’inizio sono cresciuti proprio perché non respinti con sdegno dai tanti benpensanti che ritengono che si esauriranno da soli, o che dicono che succederà così per evitarsi il fastidio di dover intervenire in qualche modo.
Ma se dalla Lega un comportamento razzista ce lo si può aspettare, molto più doloroso è annotare che anche i “Cittadini” - o qualche loro rappresentante - si accodano sulla stessa strada. Si autodefiniscono “moderati”, ma in realtà sono degli integralisti religiosi, una categoria altrettanto pericolosa, o forse di più perché a essere minacciati non sono soltanto chi ha fedi diverse, ma anche coloro che credono in un Dio che ha lo stesso nome e che viene visto negli stessi punti di riferimento religiosi, ma al quale non manca la carità, intesa come amore.

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