mercoledì 24 giugno 2009

Gli indizi e le prove

Finalmente la Chiesa parla. Non tutta, ovviamente. Soltanto quella meno burocratica, quella meno attenta a convenienze sociali e politiche, quella con caratteristiche profetiche più che burocratiche. Quella alla quale io mi sento più vicino non soltanto in questa scollacciata vicenda dalla quale tenta di dipanarsi senza successo l’attuale presidente del consiglio.
Chi ascolta il Tg1, il Tg2 e i Tg Mediaset non lo saprà mai, ma su “Famiglia Cristiana” il direttore don Antonio Sciortino avverte: «La Chiesa non può abdicare alla sua missione e ignorare l’emergenza morale nella vita pubblica del Paese». E continua ammonendo: «Nessuno pensi di allettarla con promesse o ricattarla con minacce perché non intervenga e taccia».
Il Vaticano ondeggia imbarazzato, ma vescovi come Carlo Ghidelli e Domenico Mocavero ribadiscono il medesimo concetto e anche “L’Avvenire”, quotidiano della Cei chiede a Berlusconi «un chiarimento al più presto».
Interessanti le reazioni del centrodestra. Il ministro Sacconi replica che «la vera Chiesa non si affida a indizi». E siamo d’accordo che di indizi non si tratta più, ma di prove perché lo stesso Berlusconi nega soltanto di aver pagato. Ci resta la curiosità di sapere cosa sia per lui la “vera” Chiesa.
Il senatore Quagliarello paragona il settimanale paolino ai farisei. A prima vista ci sarebbe da credergli perché lui è sicuramente esperto di fariseismo, ma anche qua non ci siamo proprio: “Famiglia cristiana” è stata sempre coerente con i dettami del Vangelo. Non credo proprio che del leader del centrodestra si possa dire la medesima cosa.

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